ROMA – Tagliare il welfare ai ricchi per darlo ai poveri: questo il “progetto Robin Hood” del governo Monti che punta a ridurre le prestazioni socio-assistenziali a coloro che hanno maggiori redditi e patrimoni e aumentarle a coloro che si trovano in situazioni economicamente peggiori. La riforma del welfare si muoverà su due binari: da una parte sarà ritoccato il calcolo dell’Isee, dall’altra sarà stabilita una soglia di reddito Isee (si parla di 15mila euro l’anno) al di sotto della quale prestazioni come l’assegno di accompagno per invalidi o assegni per maternità saranno gratuite, al di sopra si pagherà una sorta di ticket proporzionale al reddito.
Il primo tassello della riforma quindi è quello di rivedere le modalità di calcolo dell’Isee, cioè l’Indicatore della situazione economica, che esiste dal 1998 e viene richiesto attualmente per accedere ad una serie di prestazioni di Welfare: asili nido, assistenza domiciliare, diritto allo studio universitario, libri di testo gratuiti, assegni di maternità, assegni per i nuclei familiari con almeno tre figli. Fino ad oggi l’Isee viene calcolato prendendo in considerazione l’imponibile Irpef e il patrimonio mobiliare e immobiliare. Con la riforma, nel calcolo dell’Isee, conteranno di più le rendite finanziarie, la casa sarà calcolata in base alle nuove pesanti rivalutazioni delle rendite catastali dell’Imu, inoltre all’interno del computo del nuovo Isee confluiranno anche altre entrate del nucleo familiare come le pensioni sociali e gli assegni familiari.
La seconda operazione, forse la più delicata, sarà quella di sottoporre ad una soglia di reddito Isee prestazioni che oggi vengono erogate a tutti, indipendentemente dal reddito, come gli assegni di accompagnamento per gli invalidi. Come soglia massima per ottenere questi servizi si parla di 15mila euro annui di reddito Isee: al di sotto di questa cifra prestazioni come l’assegno per invalidi resteranno gratis, al di sopra ci saranno delle riduzioni proporzionali al reddito. Naturalmente la questione è aperta, la discussione con i sindacati è aperta e non si aspettano forzature. Tuttavia questa sembra l’intenzione del governo.
Anche le prestazioni tradizionali alle quali si accede con l’Isee, come l’assegno per i nuclei familiari con almeno tre minori, gli assegni di maternità per madri prive di copertura assicurativa, l’erogazione delle borse di studio, la tariffa sociale dell’energia elettrica, cambieranno regime. Secondo le indiscrezioni emerse ieri ciascuna prestazione dovrebbe essere sottoposta ad una nuova soglia Isee che permetterà ad alcuni di continuare ad accedere gratuitamente al servizio ed altri invece a pagare una sorta di ticket.