Adinolfi lascia il Pd: "Partito senza speranza"

ROMA – Mario Adinolfi lascia il Pd dicendo che il partito "non e' una speranza per il Paese". Lascia scrivendo sul suo blog una lettera aperta a Pier Luigi Bersani in cui dice: "Spero che tu te ne renda conto, che tu possa rinunciare dunque all'idea di candidarti premier, lasciando spazio a una nuova generazione di leader democratici non cooptati''.

''Poiche' mi accorgo di non essere d'accordo con la strategia complessiva del partito – spiega Adinolfi – poiche' ormai mi sembra un partito intriso di conformismo conservatore, poiche' le ultime scelte (dalla partecipazione alla piazza della Cgil, alla ricetta di politica economica e del lavoro, all'orizzonte politico complessivo indicato dalla tua foto recentissima con Di Pietro e Vendola, con annuncio di posti in lista persino per Diliberto) mi vedono disperatamente contrario, non posso che prendere atto di questa distanza e misurarla con responsabilita'. Sono un giornalista e mi riprendo completamente quella liberta' che un giornalista militante non puo' avere''.

Adinolfi prosegue: ''Ho partecipato con entusiasmo all'esperienza fondativa del Pd nel 2007 e ho condiviso pienamente la scelta del partito a vocazione maggioritaria che alle elezioni del 2008 ha cambiato il panorama politico italiano'' ma ''quel respiro si e' accorciato con le primarie del 2009, ora il Pd e' ritornato ad essere il Pds: i cattolici piu' impegnati nella fede sono stati marginalizzati e costretti ad andare altrove, stessa sorte per il co-fondatore leader della Margherita''.

''Per le giovani generazioni, poi, si e' offerta la trafila appartenenza-fedelta'-cooptazione come percorso a cui ambire, rovinando completamente qualsiasi dinamica di rinnovamento, con la felice eccezione di Matteo Renzi e pochi altri, che si sono affermati avendo contro la quasi totalita' dei leader della nomenklatura di partito. Dopo la rapina subita dalla mia generazione io di un politico sessantenne non mi fido piu''', conclude.

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