Afghanistan, Finocchiaro (Pd): “Missione costituzionale. Servono la politica e gli istruttori, non le bombe”

finocchiaro
Anna Finocchiaro, presidente dei senatori pd

“Noi siamo in Afghanistan sulla base di una missione internazionale alla quale aderiamo convintamente, per facilitare la stabilizzazione politica di quel Paese, sulla base del dettato costituzionale, come anche ieri ci ha ricordato il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. E noi dobbiamo assumere l’impegno a mantenerla dentro questo solco”.

Così la Presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, ha commentato l’intervento del ministro La Russa nell’aula di Palazzo Madama. “I nostri soldati sono li nel pieno rispetto dell’articolo 11 della Costituzione: siamo in Afghanistan per aiutare, attraverso un uso misurato della forza armata, il processo verso un ordinamento che assicuri la pace in quel Paese. Mi pare che anche la virata che l’amministrazione Obama ha impresso sulla presenza dei soldati statunitensi presenti su quel territorio, sia assolutamente coerente con questo impegno, che è quello della stabilizzazione, della formazione di un esercito, di una polizia afgana, che siano domani in grado di gestire una situazione certamente ancora molto, molto delicata”.

“Ovviamente – prosegue la Finocchiaro – noi riteniamo che i soldati italiani che sono impegnati in questa missione e ai quali va la nostra gratitudine sincera, debbano essere protetti il più possibile, ma riteniamo che l’uso delle bombe non sia esattamente, anche rispetto a quel teatro di scontri e quelle che sono le tecniche con cui questi scontri avvengono e in cui purtroppo perdiamo vite umane, il sistema migliore. Più impegno, maggior impegno della comunità internazionale nella formazione delle forze di polizia e di forze armate afgane è il nostro primo obiettivo”.

“Perché il nostro disimpegno avvenga e il trasferimento agli afghani funzioni – continua la Finocchiaro – serve che sul piano militare si consolidi la difesa e la conquista dei centri strategici, delle città e delle strade che le collegano e che sul piano dell’addestramento ci sia un potenziamento degli istruttori Nato. Siamo assolutamente d’accordo ovviamente, da questo punto di vista, per un aumento degli operativi. Noi peraltro siamo dal punto di vista della formazione riconosciuti come i migliori formatori e mi riferisco in particolare al lavoro che stanno svolgendo, in modo ottimale, i carabinieri italiani”.

“Poi c’è la politica. In questo c’è ancora un lavoro importante da fare – conclude la senatrice – che riguarda un maggiore e più responsabile coinvolgimento di molti altri paesi: dalla Cina alla Russia allo stesso Iran e agli altri Paesi limitrofi per rendere questa area il più sicura possibile. Si tratta di una strategia complessa, ma è l’unica strada per cui valga la pena di chiedere ai nostri soldati il loro impegno, il loro coraggio, il loro senso del dovere, la loro grande umanità”.

Gestione cookie