Italiani uccisi in Afghanistan. Frattini: “Sia il parlamento a valutare”

Pubblicato il 10 Ottobre 2010 - 10:44 OLTRE 6 MESI FA

Il ministro degli Esteri Franco Frattini a proposito della notizia della morte dei quattro militari italiani in Afghanistan: ”In una situazione cambiata è giusto che il Parlamento sia messo in grado di decidere, confermare ed eventualmente riconsiderare se noi si debba far ricorso a tutto il potenziale offensivo del quale disponiamo”.

Il capo della Farnesina parla al Corriere della Sera di un inasprimento della situazione sul territorio afghano, dove si assiste a una sorta di ”paradosso”: ”In posti come Farah le operazioni antiterrorismo hanno liberato villaggi dalla morsa dei talebani, migliaia di abitanti sono potuti tornare in quei paesi. Questo ha reso quelle zone più pericolose, ciò mette le nostre forze combattenti direttamente allo scontro con i terroristi”.

E’ in atto, prosegue, ”una recrudescenza di quanti puntano a recuperare villaggi sottratti al loro controllo o conservarne altri”. Il 2011, sottolinea il ministro, ”deve essere l’anno di inizio del ritiro”. ”Da qui al 2014 vedo una riduzione complessiva del contingente combattente, che è la stragrande maggioranza, e un mantenimento dei nostri formatori, i quali sono 500 e diventeranno 700”. Commentando le parole del leader del Pd Bersani, che ieri ha parlato della necessità di una riflessione sulla strategia di transizione per l’Afghanistan, Frattini spiega che questo ”avverrà a Roma, il 18 ottobre, con la riunione di 46 rappresentanti speciali per quel Paese”.