Pd, Bersani: “Gestione plurale”. Franceschini capogruppo

Unità e collaborazione sono le parole che sintetizzano il pensiero di Pierluigi Bersani e Dario Franceschini, al termine dell’incontro durato circa un’ora, tra vincitore e secondo arrivato per la guida del Pd. In ballo c’è la gestione del partito, che Bersani ha annunciato debba essere «plurale».

«Avevamo già detto prima delle primarie che avremmo lavorato insieme, uniti. Stiamo cercando le forme e i modi», afferma Pierluigi Bersani.

E Dario Franceschini, poco dopo, conferma «uno dei requisiti perché la politica recuperi credibilità è fare dopo quel che si è detto prima. Avevamo detto che il vincitore delle primarie avrebbe sostenuto e collaborato con gli altri, per costruire il piu’ possibile una gestione insieme». Dunque collaborerete? «Certo, è un problema di correttezza», replica Franceschini.

Anche se restano malumori tra ex popolari e qualche dalemiano, l’accordo di massima si sarebbe chiuso. Franceschini sarebbe capogruppo, un vicecapogruppo spetterebbe alla mozione Marino. Tutto fermo al Senato, mentre la segreteria politica sarebbe composta di un ristretto nucleo di esponenti della maggioranza, in prevalenza giovani.

Quanto all’esecutivo, composto di responsabili di settore, sarà un mix di riconferme e novità, ma quasi tutti i nomi sarannno quelli di esponenti già noti. Per la presidenza del partito resta in pole Rosy Bindi, ma le potrebbero essere affiancati due vicepresidenti. Bersani, infatti, preferirebbe questa soluzione all’ipotesi di istituire anche la figura del vicesegretario.

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