ROMA – Difendere i fondi europei destinati all'agricoltura ma sulle quote latte non ci saranno sconti: ''siamo di fronte a una norma che in quanto tale va rispettata''. Lo dice in un'intervista al Mattino il ministro delle Politiche agricole Mario Catania.
''Difficile'' per il ministro la ''sfida'' con l'Ue sulla Pac. ''La Commissione intende orientare larga parte del sostegno sulla base delle superfici agricole dei paesi membri – spiega – Se venisse imboccata questa strada avremmo contraccolpi negativi visto che possediamo una scarsa superficie e molto valore aggiunto: il nostro Paese conta sul 7 per cento di territorio a fronte di una produzione del 13% del valore europeo. Le imprese italiane lavorano bene e con prodotti di qualità, in base a ciò chiediamo all'Ue la giusta considerazione''.
Le quote latte, aggiunge, ''non sono un problema politico perche' siamo di fronte a una normativa dell'Ue su cui non si fa il tira e molla, ma si applica con la dovuta attenzione e il rispetto dei diritti di tutti. La questione delle multe non pagate riguarda oggi circa 1200 aziende su quarantamila, tutte le altre hanno saldato o hanno aderito alla rateizzazione prevista. E' vero che sulle imprese insolventi pesano sanzioni pesanti, ma non credo che vi sia altra strada se non quella di aderire alla dilazione''.
Nel decreto milleproroghe, aggiunge, ''sostanzialmente proroghiamo il termine concesso per dichiarare la ruralita' dei fabbricati. Si tratta di un adempimento che ha ricadute in materia tributaria il cui il termine era oggettivamente molto stretto. C'e' poi un'altra proroga, quella sul piano triennale della pesca che restera' in vigore per tutto il 2012''. Le misure varate dal governo, sottolinea, impongono sacrifici a tutta la comunita' e gli agricoltori sono stati chiamati a contribuire in maniera molto sensibile, ma sono soddisfatto per essere riuscito a far passare il principio della diversita' di trattamento tributario relativo ai terreni tra chi e' solo proprietario e chi vi lavora anche''.
Per la 'fase due' annunciata dal premier Monti, Catania puntera' sulla semplificazione: ''norme troppo ridondanti, duplicazione di controlli, sequenze burocratiche che costano e rendono le imprese meno competitive''. Poi sullo sviluppo, con proposte di incentivi per il ''rapporto tra produttori e mercato, affrontando anche la questione della distribuzione dei prodotti affinche' vi sia una filiera piu' scorrevole''.