“Trattava un dossier contro la sinistra”: Alemanno truffato da finti 007

Pubblicato il 7 Ottobre 2011 - 08:54 OLTRE 6 MESI FA

Gianni Alemanno (Foto LaPresse)

ROMA – Il sindaco di Roma Gianni Alemanno truffato da dei finti 007 che volevano vendergli, per 70 milioni di dollari, un dossier “scottante” sulla sinistra. Alemanno si mostrò interessato allo “scambio” ma l’affare saltò perchè quel dossier non è mai esistito.

La vicenda risale al 2007, quando dei finti agenti dei servizi segreti proposero all’attuale sindaco di Roma, all’epoca presidente della federazione romana di An, un dossier contro la sinistra italiana. Invece di declinare “l’offerta” a chi gli vendeva, per 70-80 milioni, informazioni che avrebbero gettato fango su Prodi, D’Alema, Fassino, Alemanno e quella che era stata la sua segretaria quando era ministro dell’Agricoltura, Giovanna Romeo, “portarono avanti una trattativa, per verificare la rilevanza delle notizie e la convenienza dell’affare, anche nella prospettiva di utilizzare la documentazione nei confronti degli avversari politici”, si legge nella richiesta di rinvio a giudizio dei truffatori firmata dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal sostituto Luca Tescaroli.

Poi però, come spiega Repubblica, un giornalista di fiducia al quale Alemanno affidò la gestione della pratica scoprì che quelle 850 pagine che contenevano informazioni scottanti “sul coinvolgimento di alcune personalità politiche dell’allora maggioranza parlamentare e governativa nelle vicende Parmalat, Cirio, Bond-argentini, Unipol, Unicredit, Capitalia e Telecom-Serbia” non esistevano. Allora Alemanno decise di raccontare tutto alla polizia. Soltanto dopo aver capito che quel dossier era fasullo e che forse gli otto personaggi coi quali era, a vario titolo, venuto in contatto, erano degli impostori, mandò la Romeo dagli agenti della Digos a sporgere denuncia.

Mercoledì, alla seconda udienza del processo per tentata truffa contro i finti 007, Alemanno avrebbe dovuto presentarsi per testimoniare come parte lesa. Invece il sindaco ha mancato l’appuntamento in procura per un “impegno improrogabile all’Anci”. L’audizione è così rimandata al prossimo 28 novembre. Ma la testimonianza del primo cittadino sarà decisiva.

Ma, come riporta ancora Repubblica, ci sarebbe un “giallo”. Quando fu ascoltato dal pubblico ministero Luca Tescaroli, il 12 novembre del 2007, Alemanno così raccontò l’episodio. “Ho appreso dalla mia ex collaboratrice Giovanna Romeo che vi erano delle persone in possesso di importanti informazioni su uomini politici. Tali persone mi volevano incontrare. Ho incontrato queste persone nel mio ufficio ubicato in via Lucina e mi sono reso conto che c’era qualcosa che non andava. Per questo ho informato la questura di Roma”. In realtà però Alemanno non avvertì immediatamente, subito dopo il primo incontro, la polizia.