Alemanno: “Da sinistra e Repubblica solo odio, non critiche”

ROMA  – Alemanno non ci sta. E dopo i tre episodi, diversissimi tra loro, degli scontri del 15 ottobre, del nubifragio e della ressa a Trony, che hanno bloccato la città, si difende. E risponde duramente a quello che definisce ”l’odio, il rancore della sinistra”. E stigmatizza anche ”gli attacchi di certa stampa”.

Parole pesanti non affidate a un freddo comunicato: il sindaco di Roma preferisce metterci la faccia per dire quello che vuole dire e affida le sue parole a un videomessaggio di sette minuti pubblicato sul suo blog. Parole respinte immediatamente al mittente dalla sinistra che parla di critiche e non di odio. ”E’ come Berlusconi, incapace di governare attacca le opposizioni”, dice il segretario del Pd di Roma Marco Miccoli.

E all’opposizione Alemanno lancia agli strali più velenosi perché rea di avergli addebitato ”gli scontri del 15 ottobre, il nubifragio” e i disagi causati da Trony.

”Gli incidenti del 15 ottobre dovrebbero porre una riflessione nella sinistra – spiega – Non si può rovesciare la cosa su di noi facendola passare come un problema di ordine pubblico. Ma veniamo al nubifragio: a Roma c’è stato un morto, in Liguria sei. Com’e possibile che solo a Roma la stampa di sinistra ha cercato di indicare una responsabilità nel sindaco? Solo qui poi una sinistra fuori dal mondo pretende di accollare anche il nubifragio all’amministrazione. Intanto la Regione Lazio ha riconosciuto lo stato di emergenza”.

Alemanno fa infine un ultimo esempio: ”Un centro commerciale apre, non dà preavviso della campagna di informazione che fa su una vendita sottocosto e genera un ingorgo nella città. Tutto ciò rimanda a carenze normative e a un’incuria da parte della catena distributiva, che poi ci ha chiesto scusa. Anche qui l’opposizione e una parte significativa della stampa hanno dato la colpa all’amministrazione”.

L’opposizione, dice Alemanno, dunque non ha una semplice diversità di vedute ma un ”odio viscerale” che per il primo cittadino vuol dire qualcosa di più dello scontro politico: ”La sinistra romana si sente defraudata da noi di quello che considera un suo possedimento”, ovvero Roma. L’analisi e poi l’affondo: ”Io non sono in Campidoglio perché  ho rubato qualcosa ma perché i romani mi hanno votato e devo svolgere le mie funzioni, avere il rispetto istituzionale che è necessario per governare, perche’ se si manca di rispetto al sindaco, lo si fa anche nei confronti della città che lo ha scelto”.

Roma, per Alemanno, non ha una ”proprietà politica”, non è di nessuno, + una città libera, ”e non è sotto ricatto”. Parole che hanno riscatenato le polemiche e gli attacchi della sinistra. ”Alemanno confonde la normale critica, che sta alla base di ogni democrazia, con l’odio”, dice il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo. E’ il vice presidente del Senato e commissario del Pd Lazio Vannino Chiti sottolinea che ”la democrazia è confronto”.

GLI ATTACCHI ALLA STAMPA – A proposito degli attacchi di “certa stampa”, il sindaco di Roma si riferisce al quotidiano Repubblica. “Sono costretto ad interrompere i rapporti con Repubblica: i rapporti si basano sul rispetto reciproco e io ho sempre rispettato Repubblica anche quando l’ha pensata e la pensa in maniera completamente diversa da me. Ma non vedo rispetto nelle pagine di Repubblica, nelle pagine della cronaca di Repubblica”.

Alle accuse lanciate dal primo cittadino nella sua lettera- video il Cdr di Repubblica replica: ” Un sindaco che decide di non parlare con un giornale perché il giornale in questione, ‘Repubblica’, ha raccontato i disagi e riportato le critiche degli abitanti sulla gestione delle emergenze pioggia e traffico in una città come Roma, ha il classico sapore di una vera e propria ‘fuga’ dal doveroso e ineluttabile confronto con l’informazione e con i cittadini””.

“Stigmatizzare il comportamento del sindaco, Gianni Alemanno, è giocoforza altrettanto ineluttabile – continua il Cdr -. Il sindaco di Roma deve sapere – e farsene una ragione – che i giornalisti di Repubblica continueranno a fare le domande che riterranno opportune su tutte le questioni che riguardano il Comune, a raccontare i fatti, ad esprimere tutte le critiche – spesso emergenti dall’indignazione dei cittadini – che riterranno necessarie sulla gestione della ‘Res publica’ della Capitale.”

“Il primo cittadino di Roma non risponderà più a Repubblica? E’ una sua scelta, la scelta – evidente e chiarissima a tutti – di non voler rispondere ai cittadini, di non voler rendere conto del suo operato agli stessi elettori. I romani, siamo sicuri, sapranno trarre le debite conclusioni”.

Qui di seguito la video-lettera di Alemanno:

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