TORINO – Alessandria come Torino. La terza citta' del Piemonte segue l'esempio del capoluogo e, per il prossimo anno, ha deciso di non rispettare il patto di stabilita'. Ad annunciarlo e' il sindaco, Piercarlo Fabbio, che si mette sulla scia di quanto ha detto ieri il suo omologo di Torino, Piero Fassino.
Ma gli uffici comunali alessandrini, nei giorni scorsi, sono stati investiti da un'inchiesta della magistratura su presunte irregolarita' nel bilancio consuntivo del 2010, che fu alterato, secondo l'accusa, proprio per rispettare i parametri del patto.
''Voglio – afferma Fabbio – un'Alessandria dinamica e viva. La stessa cosa che Fassino vuole per Torino. Ma entrambi non possiamo soddisfare questo obiettivo se rimane tale il patto di stabilita'. Pur militando in un partito diverso, dunque, mi unisco a lui''.
''Quando e' in gioco il destino della comunita' – ha concluso Fabbio – l'erogazione di servizi efficienti, la ricchezza delle popolazioni, non c'e' tessera che possa tenere''.
L'indagine alessandrina ha portato all'arresto del ragioniere capo del Comune, Carlo Alberto Ravazzano, e all'iscrizione del nome del sindaco nel registro degli indagati.