Alessandro Di Battiista: M5S come Udeur Alessandro Di Battiista: M5S come Udeur

Alessandro Di Battista: “M5S sta diventando come l’Udeur”. Il vaffa di Mastella al piccolo Robespierre

“Se il M5S va avanti così diventa come l’Udeur”. Dopo giorni di silenzio torna in trincea il “dissidente numero uno” del Movimento.

Alessandro Di Battista sceglie Piazza Pulita in tv  per sancire una distanza forse incolmabile con questo M5S di governo. Che, chissà, potrebbe anche tramutarsi in divorzio.

Alessandro Di Battista si becca un vaffa di Clemente Mastella

Ed è uno strappo che accresce il livello di caos interno in un M5S dove resta nel mirino la piattaforma Rousseau e dove cresce l’ipotesi di una “segreteria a tempo” che traghetti i pentastellati verso gli Stati Generali.

Clemente Mastella, inopinatamente tirato in ballo, subito replica usando una parola chiave del primo Movimento.

“A lui replico allo stesso modo di come i grillini, egli compreso, si esercitavano con il famoso ‘vaffa’ e in quel ‘vaffa’ c’ero anche io. Oggi gli replico scegliendo lo stesso termine; ‘Caro Di Battista, vaffa..”.

Di Battista no Mes, no Pd (“la morte nera”)… Se ne va?

L’ex deputato prima puntualizza il “no” del Movimento al Mes -” deve resistere, il Pd lo vuole per spaccarci”, afferma – e poi in tv denuncia “l’indebolimento” del Movimento e il rischio un partito “buono forse per la gestione delle poltrone”.

“Non è quello per cui ho combattuto”, scandisce il Dibba, quasi evocando l’addio. Nelle stesse ore è la piattaforma Rousseau a tornare a contrattaccare nei confronti di chi la vorrebbe senza poteri decisionali. L’ultimo episodio è la cancellazione di ogni riferimento a Rousseau nella bozza dello statuto del gruppo della Camera.

Mastella: “Questo Robespierre all’amatriciana non conosce la storia”

“Non conosce la storia mentre per la geografia ha girato il mondo a spese di qualche giornale amico producendo reportage noiosi e insignificanti.

Non essendo riuscito a realizzare la scalata al suo partito per incapacità politica, questo piccolo Robespierre all’Amatriciana chiama in causa me con una comparazione senza capo né coda politica”.

Poi il vaffa… per chiudere il discorso. (fonte Ansa)

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