Alessandro Di Battista: "Niente soldi per il reddito di cittadinanza ma li trovano per salvare le banche" Alessandro Di Battista: "Niente soldi per il reddito di cittadinanza ma li trovano per salvare le banche"

Alessandro Di Battista: “Niente soldi per il reddito di cittadinanza ma li trovano per salvare le banche”

Alessandro Di Battista: "Niente soldi per il reddito di cittadinanza ma li trovano per salvare le banche"
Alessandro Di Battista: “Niente soldi per il reddito di cittadinanza ma li trovano per salvare le banche” (Foto Ansa)

ROMA – “Non hanno voluto trovare i soldi per il reddito di cittadinanza ma li hanno trovati per salvare le banche”: Alessandro Di Battista, del Movimento 5 stelle, attacca il decreto del governo che ha permesso la liquidazione ordinata di Popolare di Vicenza e Veneto Banca, che passano, ripulite, ad Intesa SanPaolo al costo simbolico di un euro.

In un post su Facebook pubblicato poco dopo il via libera del Consiglio dei ministri, arrivato dopo una riunione lampo di una ventina di minuti domenica 25 giugno, il deputato grillino scrive:

 

“Ricordatevi i loro nomi. Ricordate i loro volti. Sono quelli che per 4 anni hanno detto che non ci sono soldi per dare un reddito di cittadinanza a chi vive sotto la soglia di povertà. Sono quelli che hanno detto che non ci sono soldi per aumentare le pensioni minime. Sono quelli che hanno detto che non ci sono soldi per abbassare le tasse alle imprese. Oggi sono quelli che trovano miliardi su miliardi (quattrini nostri) per salvare quelle banche che loro stessi hanno spolpato. Sono i servi del capitalismo finanziario, gli schiavi di quella “bancocrazia” che ha sostituito la democrazia!”.

Non è del resto la prima volta che il Movimento 5 stelle critica la proposta di Intesa SanPaolo per rilevare le due banche venete. L’esponente pentastellata della Commissione Finanze della Camera, Carla Ruocco, aveva definito il piano di Intesa una soluzione imposta a un governo “incapace”:

“Permette a quello che è l’istituto più solido del Paese di espandere ulteriormente la propria posizione di influenza e dominio sul Nord, senza però sopportare nessun costo. I costi – altissimi – saranno ovviamente sopportati dal governo e quindi in ultima analisi dal contribuente. Il governo è costretto ad accettare facendo buon viso a cattivo gioco per evitare in extrema ratio il bail-in delle 2 banche”

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