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Alessandro Di Battista: “In Sicilia voto inquinato, altrimenti avremmo vinto”

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Alessandro Di Battista (Foto Ansa)

ROMA – “In Sicilia c’è stato un voto inquinato, altrimenti avremmo vinto. Con Luigi Di Maio nessuno scontro: ha il mio pieno sostegno, ma io non mi ricandiderà, nemmeno se dovessi essere chiamato come ministro”. Alessandro Di Battista conferma di voler proseguire nella sua “nuova vita” da neo-papà. 

Intervistato da Radio Capital, il deputato del Movimento 5 stelle ribadisce il proprio sostegno al candidato premier del Movimento: “Di Maio è miglior candidato possibile alla Presidenza del Consiglio. Lo sosterrò in ogni modo, ma non lo farò da candidato”, dice, precisando: “Non c’è mai stata nessuna dicotomia. Lui mi ha chiesto massimo sostegno e sa che arriverà”.

Quindi, rivolgendosi al segretario del Pd, Matteo Renzi, lo invita a seguire il suo esempio:  “Anche Renzi potrebbe non ricandidarsi e anche lui riceverebbe migliaia di attestati di stima da parte degli italiani, come è successo a me. Lo invito a farlo”, ha detto, ricordando quanto aveva detto l’ex premier prima dell’appuntamento elettorale del 4 dicembre scorso: “Renzi, come tanti altri, aveva detto che se avessero perso il referendum se ne sarebbero andati. Renzi, Boschi, tutti avevano detto che avrebbero lasciato la politica. Attaccano le fake news, le balle, ma loro sono campioni di bufale”.

Quindi sulle elezioni regionali in Sicilia dice: “Se non fosse stato un voto inquinato, ma libero, il Movimento cinque stelle le avrebbe vinte”. Infine, per quanto riguarda i vaccini Di Battista conferma la decisione di vaccinare il figlio, ma la rivendica come strettamente personale, non politica: “E’ una mia scelta”.

LA REPLICA DI RENZI – Sulla questione della ricandidatura nonostante la disfatta al referendum del 4 dicembre replica lo stesso Renzi dai microfoni di Radio Rai1. Parlando a Radio Anch’io l’ex premier dice: “In questo anno l’ho fatto, mi sono fatto da parte e sono stato tra la gente, e rispetto la scelta di Di Battista. Dopo di che il gioco della politica è quello di candidarsi e cercare di avere più voti per cambiare le cose”.

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