ROMA – Ancora un attacco a Matteo Renzi “col giubbotto di Fonzie che non basta” e una difesa di quel Silvio Berlusconi che invece, contemporaneamente, lo attaccava duramente durante l’assemblea di Forza Italia.
Angelino Alfano apre la puntata di Ballaro di martedì 3 dicembre esordisce ribadendo il ruolo decisivo della sua neonata forza politica:
“Il Nuovo centrodestra è determinante per la vita del governo Letta, altro che stampella”.
Quindi le stoccate a Renzi definito
“nervoso perché nonostante il giubbotto di Fonzie, la copertina di Vanity Fair, siamo in vantaggio noi. Il Pd non sta avendo lo slancio delle primarie e questo è un pessimo segnale. E se il centrodestra è in vantaggio adesso, immaginiamo quando dovesse ricostituirsi una coalizione… A questo punto dopo le primarie il Pd e il futuro segretario dovranno stabilire se sostenere questo governo o no. Noi siamo pronti all’una e all’altra possibilità”.
Su Berlusconi Alfano spiega:
“La verità è che la vicenda di Berlusconi non è nata dall’Aula del Senato ma dalla sentenza ingiusta che l’ha visto condannare in via definitiva. Se non per la legge Severino sarebbe decaduto per l’interdizione”, sottolinea il vicepremier, ricordando che Ncd ha votato “contro la decadenza”. E aggiunge che “l’alleanza al governo col Pd è una grande intuizione di Berlusconi, cui ci ha portato lui. Era sbagliato andare a votare”.
Infine il ministro rifiuta il paragone tra Renzi e Berlusconi:
Renzi come Berlusconi? “Per nulla”, secondo Angelino Alfano. “Quando nel ’94 Berlusconi si candidò a guidare l’Italia, gli italiani votarono una biografia, Renzi non so in cosa gli somigli – afferma il leader del Nuovo centrodestra a Ballarò – Sta facendo il sindaco e prima faceva il presidente della provincia: è un professionista della politica, Berlusconi un professionista dell’impresa”.