P4, Papa: “Dimettermi? E perché?”

Alfonso Papa (Foto Lapresse)

ROMA – “Un passo indietro? E perchè?” Alfonso Papa non si capacita che anche dal Pdl arrivi la richiesta di dimissioni, prima ancora che si pronunci la Giunta per le autorizzazioni sulla richiesta d’arresto nell’ambito dell’inchiesta sulla P4. Anzi, proprio per evitare un voto che già sta spaccando la maggioranza Papa dovrebbe lasciare il suo seggio da deputato, secondo molti del Pdl.

Fabrizio Roncone sul Corriere della Sera chiede all’onorevole: “Dimissioni. C’è chi auspica le sue dimissioni da parlamentare”. “Ah, sì? E perché?”, risponde Papa. “Per evitare incertezze, imbarazzi, quando la giunta per le autorizzazioni dovrà esprimersi sulla richiesta di arresto che, nei suoi confronti, e nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta P4, ha firmato il gip di Napoli”. “Senta, io in tutti questi giorni ho taciuto, mi sono imposto un riserbo doveroso, anzi direi addirittura inevitabile per chi, come il sottoscritto, non è solo un uomo politico ma anche un magistrato… Tra l’altro, come lei saprà, sono stati giorni terribili, sono stato vittima di un massacro mediatico e…“.

A domanda diretta, sulle dimissioni, Papa dice chiaramente “No“. Il cronista gli ricorda il mare di intercettazioni, pedinamenti, documenti…Ma lui risponde: “Mercoledì prossimo, innanzi alla giunta per le autorizzazioni della Camera, avrò finalmente la possibilità di ristabilire la verità!”.

Il ministro La Russa ha già detto che in Giunta non ci sarà un vincolo di maggioranza. Ossia non c’è l’indicazione esplicita di respingere la richiesta d’arresto. A questo si aggiunge la Lega che ha fatto intendere un voto favorevole: “Vede, io alla Lega e a tutti gli altri non chiedo alcuna difesa di casta. Io chiedo soltanto di essere ascoltato. Poi spero che tutte le mie parole siano verificate. A quel punto, quando tutto questo sarà accaduto, tutti potranno agire, e votare, secondo coscienza”.

Papa poi sottoscrive ”ogni parola” del discorso di Alfano, in particolare quando il neosegretario del Pdl ha evocato un ”partito degli onesti”: ‘‘mi ritengo un persona onesta e perbene”.

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