Alitalia. Cassintegrati: “Noi a casa e l’azienda assume 650 persone a tempo determinato”

Pubblicato il 3 Giugno 2010 - 14:44 OLTRE 6 MESI FA

Alitalia “non rispetta gli accordi siglati con il governo sulla riassunzione dei cassintegrati”, che al momento sono 6.000 in tutta Italia. Lo afferma Eugenio Chiesa, vicepresidente e portavoce del comitato Seven-Az (cassintegrati Alitalia), mostrando una copia del bando per l’assunzione 650 addetti ai bagagli e al Check-In per l’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino.

Una assunzione a tempo determinato, per risolvere l’emergenza estiva, che ha però scatenato la protesta del comitato che in Lombardia rappresenta circa 450 cassintegrati Alitalia oltre a 260 cassintegrati Volare. “Siamo in cassa integrazione da oltre 1 anno e mezzo – spiega Chiesa – vogliamo lavorare e non vogliamo pesare inutilmente sui contribuenti, per questo riteniamo un insulto il bando di concorso emesso da Alitalia in netto contrasto con gli accordi siglati a Palazzo Chigi nell’ottobre del 2008, che impegnano la compagnia aerea ad attingere dalle liste dei cassintegrati per il reclutamento di personale aggiuntivo”.

In base a tali accordi, per gli esuberi in Alitalia è previsto un periodo di 4 anni di cassa integrazione, più altri 3 anni di mobilità, che dovrebbero accompagnare i dipendenti fino al 2014, con l’80% dell’ultima retribuzione percepita in sole 12 mensilità anziché le 14 originarie. “Solo il 20% dei cassintegrati – è il commento di Chiesa – andrà in pensione dopo il 2014, per tutti gli altri, che sono la stragrande maggioranza, è necessario poter rimanere agganciati al mondo del lavoro”.