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Allarme Enea: nuova emergenza rifiuti nel napoletano entro la prossima primavera

di Sandro |13 Maggio 2010 10:00

Le conseguenze della precedente crisi rifiuti nel napoletano

La metà dei rifiuti prodotti in Italia va dritta nelle discariche, senza subire alcun trattamento. È il 51,9% della spazzatura prodotta, pari a circa 12 milioni di tonnellate all’anno. In Italia ci sono 393 impianti di smaltimento, distribuiti soprattutto al nord. Ogni anno provvedono a trattare  27 milioni tonnellate di rifiuti, ma di fatto la quota effettivamente tratta scende a circa 18-20 milioni.

Secondo l’Enea, per la primavera 2011 si prevede una nuova crisi rifiuti in Campania e nel napoletano. Lo denuncia il rapporto realizzato dallo stesso Enea e da Federambiente sugli impianti e le tecniche del sistema nazionale di trattamento dei rifiuti, presentato a Roma. «Il dato sul ricorso alla discarica – spiega Daniele Fortini, presidente di Federambiente – è drammatico, lo smaltimento dei rifiuti non trattati è pericoloso per la salute».

Preoccupa la situazione dell’inceneritore di Acerra, a rischio di ingorgo per l’accumulo delle eco-balle pregresse che si sommano all’arrivo della spazzatura. «Quelle eco-balle – dice Pasquale De Stefanis, responsabile  dell’Unita’ Tecnica e Tecnologie ambientali dell’Enea – che erano arrivate a circa 6 milioni di tonnellate, sono Cdr di bassa qualità. Sono troppo umide». Per bruciarle tutte si arriverebbe, dice De Stefanis, «quasi a fine vita di un impianto». Per questo servono altri termovalorizzatori come quello di Napoli e di Salerno. Ma, a proposito del termovalorizzatore che dovrebbe sorgere nell’ex area industriale di Napoli est, osserva il presidente di Federambiente, questa volta in qualità di amministratore delegato dell’Asia-Napoli Spa (Azienda speciale igiene ambientale), «i suoli promessi da oltre un anno dalla Regione non sono stati ancora messi a disposizione».

«A Napoli – prosegue Fortini – la situazione è molto pericolosa e se per la primavera 2011 non saranno attivate soluzioni è possibile un nuovo collasso. Non basta un solo termovalorizzatore e stiamo esaurendo le discariche». Il presidente Federambiente parla di quelle di Terzigno, Chiaiano e Savignano Irpino che ospitano per ora il 50% della produzione totale di rifiuti della Regione.

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