Allarme immigrazione, sbarchi record, Mattarella teme che l’Italia ne resti travolta: e l’Europa matrigna tace

Allarme immigrazione e nuovo record di migranti, raggiunta quota 65 mila. È un flusso continuo e la macchina della accoglienza non si è mai fermata, né a Natale né a Santo Stefano.

Sergio Mattarella, solitamente felpato sul tema, si è scagliato contro l’Europa matrigna auspicando che “ governi il fenomeno migratorio o ne saremo travolti “. Risultato? I partner Ue, grazie alla emergenza epidemia, hanno di fatto sospeso la distribuzione di una fetta di chi sbarca in Italia. E dicono che stanno già lavorando ad una riforma di Schengen.

Occhio: tira aria di una nuova fregatura sulla immigrazione. Ed allora è il caso di rimarcare due o tre cose.

1) La situazione è ormai fuori controllo. Diciamo le cose come stanno, senza ipocrite piroette lessicali. Arrivano da tutte le parti e sbarcano (stremati) ovunque : Sicilia, Calabria, Puglia. Con ogni mezzo. A  Santa Maria di Leuca, nel  Salento meridionale (provincia di Lecce) 151 migranti sono arrivati su uno yacht la vigilia di Natale; il giorno dopo altri 60. Ma molti altri si affidano a scafisti di pochi scrupoli. I più fortunati vengono raccolti dalle navi Ong che ciondolano davanti alle coste libiche in  attesa di prenderli a bordo. Sono navi calamita.

2) È bene ricordare che non tutti scappano dalle guerre. Quest’anno i primi tre per nazionalità, nella classifica degli arrivi, sono tunisini, egiziani e cittadini del poverissimo e popoloso Bangladesh. Ma anche rimarcare l’obbligo di salvare tutti da un mare non sempre amico. Su questo versante c’è ancora molto da fare. Specie sul versante sanitario. Arrivano barconi senza controlli, sbarcano clandestini senza regole, il nostro personale di accoglienza è sottoposto a turni massacranti e rischiosi. In tempo di Covid, con un tasso di positività  schizzato all’11%, con mezza Italia verso l’arancio, serve una stretta sennò, come teme Mattarella, “saremo travolti “.

3) Preoccupa ( eufemismo) il silenzio Ue. I burosauri di Bruxelles tacciono. Glisssano amabilmente. Pirlano attorno alla emergenza. Tuttalpiù promettono vaghe iniziative. Per il 2022 prevedono di “rispedire” tutti i migranti nei Paesi di primo ingresso”. Cioè da noi. Stiamo freschi.

Gestione cookie