Consigliere gambizzato a Roma: dal Fronte della Gioventù a Casapound, una vita a destra

ROMA – Nel tessuto politico della militanza della destra romana, non è uno sconosciuto. Anzi. La sua passione e la sua dedizione ‘alla causa’ è iniziata più o meno venti anni fa quando aveva 16 anni. Allora militava nelle file del Fronte della Gioventù, l’associazione giovanile dell’Msi.

Oggi, Andrea Antonini, il consigliere circoscrizionale del XX municipio, quello della zona Cassia-Flaminia, ferito ad una gamba per le strade di Roma, è il responsabile regionale di Casapound e vicepresidente di Casapound Italia.

Antonini, 39 anni, sposato, una figlia, è  impiegato dell’Azienda strade Lazio ed è dirigente sindacale Ugl. In passato aveva fatto parte della segreteria politica di Francesco Storace. La vittima del ferimento che riveste, in ambito municipale, la delega allo Sport, è tra i 12 indagati che la notte del 4 novembre del 2008 fecero irruzione negli studi Rai di via Teulada e tentarono un blitz negli studi del programma ‘Chi l’ha visto?’, ‘colpevole’ di avere mandato in onda immagini inedite degli scontri avvenuti a piazza Navona pochi giorni prima tra studenti di destra e di sinistra.

Oltre a lui, è indagato anche il presidente del centro sociale di destra Casapound Italia, Gianluca Iannone. Ai dodici, che furono identificati dagli uomini della Digos, i magistrati della Procura di Roma contestano il concorso in violenza e minaccia aggravate a incaricati di pubblico servizio, ovvero ai registi e redattori della trasmissione di Rai Tre.

Il primo ad essere stupito di quanto avvenuto oggi è lo stesso Antonini. ”Non so chi possa essere stato. Forse hanno sbagliato persona e mi hanno scambiato per qualcun altro”, ha detto mentre si trovava ancora in ospedale. Ma per il vicepresidente di Casapound, Simone Di Stefano, ”forse l’attività politica di Casapound ha dato fastidio a qualcuno. Non sappiamo chi possa essere stato ma l’importante è andare avanti. Abbiamo occupato palazzi privati e pubblici – ha aggiunto- facendo alcune denunce sociali. Non sappiamo però chi sia stato a compiere questo gesto. A Roma c’è un movimento antifascista militante ma, realisticamente, non credo sia in grado di fare una cosa del genere”. .

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