Angelino Alfano strappa e rilancia le primarie Pdl: “Più aperte possibile”

Angelino Alfano e Silvio Berlusconi
Angelino Alfano e Silvio Berlusconi (foto Ansa)

ROMA – Angelino Alfano strappa di nuovo con Silvio Berlusconi e rilancia le primarie del centrodestra chiedendo  un voto “più aperto possibile ai simpatizzanti” del partito e dell’area politica. La richiesta del segretario del Pdl arriva attraverso il nuovo libro di Bruno Vespa  in uscita il prossimo 8 novembre. Ed è una richiesta che ha il sapore di una nuova sfida a Berlusconi. Non a caso Raffaele Fitto si affretta a replicare: “Decide Berlusconi”. Lo scontro, l’ennesimo nel Pdl-Forza Italia è però servito.

“La mia idea – spiega Alfano –  non è cambiata rispetto alla fine del 2012 quando lanciammo le primarie. Alle prossime elezioni, il nostro candidato dovrà essere scelto attraverso primarie il più aperte possibile, alle quali partecipi il più alto numero di simpatizzanti”. 

Eppure, qualcosa sembra essere cambiato nel frattempo. Visto che lo stesso Alfano ricorda:

 “Io stesso, poi, le bloccai quando Berlusconi decise  di ripresentarsi, e Giorgia Meloni ancora me lo rimprovera”. 

Adesso, invece, Alfano rilancia. Curioso visto che nel 2012 bloccò tutto perché “si ricandidava Berlusconi”. E oggi che Berlusconi è più in campo che mai Alfano rispolvera le primarie. Su Forza Italia, sempre nel libro di Vespa, il segretario Pdl usa una parola chiara: estremisti. Parola destinata inevitabilmente a riaccendere lo scontro:

“A proposito  della linea del partito, il nostro è stato sempre un grande movimento  a guida e a prevalenza moderata. Non è un bene che  finisca in mano a estremisti. Berlusconi non lo è, ma c’è  il rischio che nella gestione pratica e quotidiana della comunicazione  si prenda quella deriva”.

Secca la replica di Raffaele Fitto ad Alfano:

“Io ragiono sul dopo Berlusconi il giorno in cui Berlusconi autorizzerà il “dopo”. Ricordiamo che lui ha fatto la campagna elettorale del 2013 dicendo che il candidato a palazzo Chigi sarebbe stato Alfano. Quindi? Quindi sarà ancora una volta lui a decidere che cosa si farà”.

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