MILANO – Si allunga la lista di consiglieri regionali della Lombardia finiti nel mirino degli inquirenti. Secondo quanto scrive il Corriere della Sera, “l’ultimo della lista è Angelo Giammario (Pdl), 50 anni, indagato per aver ricevuto una mazzetta da 10 mila euro per favorire appalti sulla manutenzione di giardini e aiuole pubbliche”.
In tutto sono otto su 80 i consiglieri lombardi indagati, e per quasi tutti le accuse riguardano l’urbanistica: secondo il Corriere si tratta di “intrecci immobiliari, affari ai danni dell’ambiente e corsa alle poltrone”. Un record che avvicina la Lombardia alla Calabria, dove ci sono “16 indagati”. Ma lo scandalo, scrive il Corriere, “forse, poteva essere evitato. Basta leggere le cronache alla vigilia delle elezioni regionali del 2010 per ritrovare molte di queste figure politiche già allora al centro di bufere giudiziarie”.
Prima era stato Franco Nicoli Cristiani (Pdl), 68 anni, a finire in carcere per 86 giorni, e a dover rassegnare le dimissioni da vicepresidente del Consiglio regionale: in quel caso l’accusa, scrive il Corriere della Sera, era “di avere permesso la pavimentazione della nuova autostrada BreBeMi sopra un ammasso di rifiuti tossici e di avere agevolato l’autorizzazione di una discarica di amianto in una cava di Cappella Cantone (Cremona): durante le perquisizioni nella sua villa bresciana i carabinieri hanno trovato una busta con 100 mila euro che ha fatto scattare pure l’ipotesi di corruzione”.
In manette sono finiti anche Massimo Ponzoni (Pdl), 39 anni, ex segretario dell’Ufficio di presidenza. Scrive il Corriere: “Le modifiche del Piano di governo del territorio (Pgt) di Desio, con terreni agricoli convertiti in aree commercial-residenziali destinati a un supermercato Pam e all’edificazione di case – in cambio di lavori di ristrutturazione della sua casa in Costa Azzurra – sono la punta dell’iceberg di una serie di reati che culminano con la corruzione”.
E il permesso per la costruzione di centri commerciali torna anche nel caso di Davide Boni (Lega Nord), 49 anni: il suo partito e il governatore Roberto Formigoni gli hanno rinnovato la fiducia come presidente del Consiglio regionale, ma su di lui, ricorda il Corriere, “pesa un’indagine per corruzione legata al periodo (2008-2010) in cui era assessore all’Urbanistica e al Territorio”.
Ci sarebbero “presunte mazzette (da 30 mila euro)” anche per Gianluca Rinaldin (Pdl), 37 anni, sotto processo, scrive il Corriere, per “aver favorito l’erogazione di contributi regionali per un progetto turistico di ristrutturazione del Lido di Menaggio (Como)”.
L’acquisto da parte della Provincia di Milano delle azioni dell’autostrada Serravalle ha coinvolto invece Filippo Penati (Pd), 60 anni, che, scrive il Corriere della Sera, è “al centro di un presunto giro di tangenti milionarie.
Un avviso di garanzia, ricorda il Corriere della Sera, è arrivato anche al successore di Boni alla poltrona sull’Urbanistica, Daniele Belotti (Lega Nord), 44 anni, attuale assessore al Territorio:” come capo ultras dell’Atalanta, scrive il Corriere della Sera, si è visto recapitare un avviso di garanzia per essere stato l’ispiratore della violenta contestazione del campionato 2009-2010″.
C’è poi il caso dell’assessore allo Sport Monica Rizzi (Lega Nord), 42 anni, “accusata di avere raccolto informazioni dal database del ministero degli Interni per mano di un maresciallo della Guardia di Finanza” per “favorire l’elezione di Bossi jr. a scapito di altre candidature leghiste”.
Nicole Minetti (Pdl), 27 anni, è invece, scrive il Corriere della Sera, la “nona indagata del Pirellone per il reclutamento delle ragazze che partecipavano, secondo l’accusa, a cene alle quali seguivano i balletti osé del bunga bunga nella villa di Arcore”.