Finocchiaro paventa complotto? “All’Ikea servizio di ‘Chi’, foto non casuali…”

La foto di Anna Finocchiaro all'Ikea con la scorta pubblicata da Chi

ROMA – Continua la polemica sulle foto che ritraggono la senatrice Pd Anna Finocchiaro all’Ikea con tra uomini della scorta: Aldo Grasso sul ‘Corriere’ ha scritto che “Finocchiaro all’Ikea ribalta la ‘vita normale’, è l’immagine perfetta della separatezza che ormai esiste fra i politici di maggior peso e la gente comune”; lei replica con una lettera al quotidiano di via Solferino in cui paventa anche l’ombra di un complotto dicendo: “Quelle fotografie, effettuate con tutta evidenza con una macchina fotografica professionale, sono molte e compongono un servizio fotografico completo pubblicato dal settimanale Chi, evidentemente non frutto di scatti rapiti o casuali”.

Scrive Finocchiaro al Corriere della Sera: “Non sarei tornata sulla vicenda del presunto scandalo Finocchiaro Ikea se il Corriere non avesse domenica, ancora, dedicato alla faccenda un pezzo in prima pagina a firma di Aldo Grasso. Trovo certo interessanti le osservazioni di Aldo Grasso sulla espressività di una istantanea e sulle sue conseguenze. Ma non voglio entrare nel merito della riflessione sulla vita delle fotografie”.

“Voglio solo precisare, tornando alle immagini che mi ritraggono insieme ai due poliziotti assegnati alla mia tutela e ad un’altra persona, che spingeva un carrello e che non appartiene alle forze dell’ordine né è dipendente dello Stato o del Senato – aggiunge – che quelle fotografie, effettuate con tutta evidenza con una macchina fotografica professionale, sono molte e compongono un servizio fotografico completo pubblicato dal settimanale Chi, evidentemente non frutto di scatti rapiti o casuali”.

“Osservo – scrive ancora – che la persona a cui è assegnato un servizio di tutela non può liberarsene quando le aggrada. Se così facesse, verrebbe meno ai protocolli del ministero dell’Interno destinati a chi viene sottoposto a tutela. E quando nel 2006 diventai presidente del gruppo parlamentare del Pd chiesi che la tutela non mi venisse assegnata, così da liberare forze da destinare a compiti di istituto. Così avvenne. Nel 2008 in occasione della mia candidatura alla presidenza della Regione siciliana e della conseguente campagna elettorale, venne disposto un servizio di tutela nei miei confronti”.

“Mesi addietro – conclude Finocchiaro – con lettera di data certa, ho chiesto la revoca del servizio di tutela che a tuttoggi è stato mantenuto. Ho voluto ricostruire questi passaggi perché mi sembrava giusto spiegare. Per il resto mi chiedo cosa ci sia, in questa vicenda, di ostentato da parte mia. Cerco di condurre una vita privata normale. Per il resto lavoro”.

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