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Anti-Corruzione, M5s voterà contro: 80% base dice no a ddl Grasso

di Daniela Lauria |31 Marzo 2015 21:13

Beppe Grillo

ROMA – Il Movimento 5 Stelle voterà no al ddl anticorruzione: almeno secondo quanto espressamente raccomandato dalla base che così si espressa nelle consultazioni online tenutesi martedì 30 marzo sul blog di Beppe Grillo. L’80% degli attivisti ha detto no al ddl Grasso che sarà votato mercoledì 1 aprile in Aula al Senato. Il 19,7 % dei votanti si è invece espresso a favore. Hanno partecipato alla consultazione 27.124 iscritti certificati.

Il quesito apparso sul blog di Beppe Grillo era così formulato:

“Domani mercoledì 1 aprile 2015, si terrà in Aula al Senato la votazione finale (per il primo passaggio alle Camere) sul pacchetto di norme anticorruzione. Si voterà su un testo base, che include anche l’atto Senato n. 19 a prima firma del Presidente del Senato Piero Grasso, totalmente modificato nel corso di questi mesi dal Governo e dalla Maggioranza.

Due anni fa Grasso presentava una proposta di legge sull’anticorruzione per la riforma di alcuni significativi istituti in materia di: aumento di pene per i reati di corruzione, di pena per il reato di scambio elettorale politico mafioso, l’introduzione del reato di autoriciclaggio, estensione dell’agente sotto copertura anche per i reati di riciclaggio e autoriciclaggio, reintroduzione del reato di falso in bilancio, ecc.

La legge sull’anticorruzione così come sopra delineata ad oggi nel suo complesso e, fatte salve eventuali ed ulteriori modifiche, sarebbe secondo Te complessivamente meritevole di quale voto in questa prima votazione al Senato?”

E’ passata la linea dura, nonostante i senatori grillini abbiano attivamente partecipato all’elaborazione del disegno di legge e abbiano già votato a favore durante la discussione degli articoli del provvedimento. Tra i parlamentari 5 Stelle non mancano quelli che esprimono perplessità sul fatto che il referendum sia stato indetto ora che l’esame del ddl è ancora in corso e non è escluso che vengano approvate modifiche last minute, come l’introduzione del Daspo ai corrotti, tanto auspicata dai Cinque Stelle. Più agguerriti i colleghi alla Camera, secondo i quali il no della rete è un segnale che toglie ogni dubbio: “Il M5S non vuole minimi correttivi – certifica il deputato Danilo Toninelli – Serve il Daspo per i politici corrotti e un vero falso in bilancio”.

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