Antonino Zichichi: “Sto cercando il supermondo, altro che Battiato e giornali”

Pubblicato il 28 Marzo 2013 - 10:03| Aggiornato il 21 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Sapevo che non sarebbe durata a lungo. Oggi mi sento liberato dall’impegno di far voltare pagina alla Sicilia“: il fisico Antonino Zichichi, da poche ore ex assessore della Regione Sicilia di Rosario Crocetta, non mostra sorpresa per la cacciata, almeno non all’intervistatore di Repubblica. “C’erano divergenze culturali profonde. Ma potevano essere una ricchezza. Crocetta ha deciso di non provarci nemmeno. Io, comunque, lascio 12 progetti per valorizzare i tesori siciliani”. E su Franco Battiato, l’altro assessore silurato insieme a lui per quel “Troie in Parlamento”, dice: “Io non leggo e non sento telegiornali. Sono impegnato a cercare il supermondo”.

Così Zichichi torna non tanto alla sua Ginevra, che non aveva mai lasciato pur facendo l’assessore in Sicilia, quanto alle sue nuvole: “Non sono riuscito a spiegargli che se vogliamo fare degli studi meteo-climatologici, importanti in Sicilia, dobbiamo capire come si formano le nuvole. Senza raggi cosmici non potrebbero esistere le nuvole. E senza nuvole niente piogge”.

Il fisico rivendica l’importanza della scienza (e degli scienziati) in politica. “La scienza aiuta. Nella politica, forse, ci vuole un po’ più di scienza. Io credo che la scienza sia meritocratica e la politica sia invece democratica, seppur non in modo assoluto. Metterle insieme è un problema grosso. Però, nel mondo, si sta tentando di superare la questione dei non professionisti della politica: ci prova Obama come Putin. E sa che i ministri cinesi sono quasi tutti di estrazione scientifica?”

Prima di salutare dà il suo modello di politica ideale, è proprio il caso di dire: “Le forze della politica sono fenomeni non scientifici e 5 Stelle rientra in questi fenomeni. Per uscire dallo stallo ci vorrebbero due Camere siffatte: una a elezione democratica, senza soglia di sbarramento, in cui discutere. E una meritocratica che porta avanti i progetti, senza bisogno di fiducia. Un’utopia? Sì. Ma sono le utopie a muovere il mondo”.