Appalti, Emiliano: "Io fesso per 50 cozze pelose, non corrotto"

ROMA – ''Il processo me lo faccio da solo, visto che non sono accusato di alcun reato. Mi processo davanti a tutti per quattro spigole e cinquanta cozze pelose'' e ''mi condanno. Per leggerezza''. ''Ho sbagliato, sono stato un fesso, non certo un corrotto. I Degennaro non hanno avuto favori dalla mia giunta, nulla di nulla''.

E' quanto afferma a Repubblica, il sindaco di Bari, Michele Emiliano che aggiunge:''Non dovevo accettare quel regalo. Pero' trovo assurdo mettere sullo stesso piano chi intasca tangenti milionarie e chi accetta un pacco natalizio''. Emiliano si dice inoltre ''grato'' ai magistrati poiche' ''senza questa inchiesta non mi sarei reso conto di chi sono i Degennaro. Io li consideravo amici e invece mi stavano vicino soltanto per calcolo''.

''Io sono una persona perbene – si difende ancora il Primo cittadino pugliese -, uno che ha lavorato per il bene della sua citta'''. La sua ascesa politica rischia di essere compromessa dalla vicenda delle cozze e delle spigole? ''A me – replica Emiliano – della carriera politica non importa piu' niente. voglio salvare il mio onore. Voglio consegnare ai miei figli un cognome pulito, come io l'ho ricevuto da mio padre''. ''Voglio rimanere fino alla fine – conclude -, sbattere fuori dal Comune di Bari chiunque si sia avvicinato a me per fare i propri affari. Poi potro' passare la mano a qualcun altro: dubito piu' onesto, magari piu' furbo''.

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