MILANO – Arrestato il vicepresidente del Consiglio della Regione Lombardia: l’accusa nei confronti di Franco Nicoli Cristiani è di aver intascato una mazzetta. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere e’ stata emessa dal gip Bonamartini nell’ambito di un’inchiesta per una presunta tangente da 100 mila euro.
Secondo quanto scrive l’Ansa, i carabinieri di Brescia, nel corso di una perquisizione in casa di Nicoli Cristiani, hanno trovato 100 mila euro in pezzi da 500, riconducibili alla presunta tangente che alla fine di settembre, al ristorante Berti di Milano, sarebbero stati consegnati all’uomo politico da Pierluca Locatelli, imprenditore attivo nello smaltimento dei rifiuti. La presunta tangente sarebbe servita per accelerare l’iter di autorizzazione di una discarica nel cremonese.
Nelle intercettazioni telefoniche i pezzi da 500 euro erano chiamati big bubble. La moglie di Locatelli, mentre la coppia si accingeva a portare il denaro, intercettata in auto appariva molto nervosa per il timore di essere controllata da qualche organo di polizia oppure per il fatto di non aver contato bene le banconote. Nicoli Cristiani si trova ora in carcere.
Le indagini, cominciate otto mesi fa e coordinate dai pm Silvia Bonardi e Carla Canaia, hanno portato anche al sequestro di alcuni cantieri della Brebemi in territorio di Milano e Bergamo.
Arrestato anche Giuseppe Rotondaro, coordinatore degli staff dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) della Lombardia. In tutto sono 150 i carabinieri del Comando Provinciale di Brescia, con personale del Ris e un elicottero di Orio al Serio che stanno arrestando imprenditori, funzionari pubblici e politici. I reati sono traffico organizzato di rifiuti illeciti e corruzione.