Assistenti civici, chi controlla fedina penale ed eventuali abusi? I dubbi del Viminale

ROMA – Chi controlla la fedina penale di 60mila persone e soprattutto eventuali abusi di potere? Quella degli assistenti civici appare come un’idea già morta.

Già morta perché a sollevare questi dubbi è parte dello stesso governo che l’idea l’aveva proposta.

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese infatti non ha preso bene l’apprendere questa iniziativa dai telegiornali e non di persona. 

Secondo un retroscena pubblicato da Repubblica Luciana Lamorgese avrebbe scritto a Conte: “Presidente ho appreso di questa iniziativa dalla tv. Ho il dovere di segnalarti molte criticità che non vanno sottovalutate.

Chi vaglia la loro fedina penale? Chi li forma? Chi vigila su eventuali abusi? Chi garantisce per queste persone?”.

Lorenzo Guerini, ministro della Difesa, è sulla stessa linea: “Le funzioni di controllo rischiano di generare equivoci, una sovrapposizione anche solo psicologica che può confondere i cittadini”.

Insomma, un conto se si parla di assistenti civici per portare pasti e medicine a gente che non può uscire di casa.

Un altro se si tratta di svolgere attività indicate direttamente dai sindaci, garantendo un controllo nei parchi o nelle aree gioco ma senza alcun potere aggiuntivo “di polizia”. E chi li controlla?

L’idea del bando per 60 mila volontari con la funzione di mettere un freno alla movida e far rispettare il distanziamento sociale sembra già sgonfiarsi. (Fonte La Repubblica).

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