Autista Beppe Grillo, Dario Fo: “Giornalismo boia”

Pubblicato il 12 Marzo 2013 - 00:12| Aggiornato il 22 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

BERLINO  – Nel merito della vicenda non entra, si limita ad attaccare i giornalisti che hanno semplicemente fatto un’inchiesta. Perché secondo Dario Fo l’inchiesta sui presunti scandali che riguarderebbero l’autista di Beppe Grillo è solo  “giornalismo boia”. Fo, intervistato a proposito di  Walter Vezzoli, definisce le inchieste come  ”pura invenzione. E’ scandaloso, infame”, ha detto intervistato dal quotidiano Die Welt, ”qui c’e’ un massacro in pieno corso”.

Il premio Nobel ha poi spiegato di essersi ”unito al movimento perché non ce la facevo più ad assistere a queste campagne di linciaggio, volevo difenderlo”. Per Fo Grillo fa bene ad attaccare la stampa: ”Se un giornale non è corretto, deve esserlo lui?”. Del resto i giornalisti sono ”quasi tutti” scorretti, e quelli che rischiano la vita per raccontare le mafie al sud sono solo ”un fenomeno locale’‘.

Anche l’attore, regista e autore Fo è convinto che la rivoluzione sociale passi per internet: ”Quasi mi fa paura pensare alle possibilità insospettate” della rete. ”Fino a oggi solo la metà dei cittadini è on-line, ma in dieci anni lo saranno tutti. Questa è una rivoluzione”.

Per Fo ”naturalmente” c’è il pericolo che la rete faccia da cavallo di Troia, portando le persone sbagliate in parlamento, ”ma sono minuzie”: ”Gli errori si commettono per la fretta e il movimento si libererà da questa gente”. Una cosa, in particolare, lo divide però da Grillo, ammette Fo: ”La cultura del dubbio, questo fa la differenza tra noi due”.