Roma di fatto boccia un Alemanno bis. Un dato schiacciante quello uscito dal ballottaggio alle Comunali con il candidato del Pd Ignazio Marino al 63,9%, praticamente 20 punti sopra il rivale del Pdl Gianni Alemanno che si ferma al 36,7%. Per Alemanno un risultato che definire negativo è poco, basti pensare che in tutti i ballottaggi, nessun sindaco uscente ha preso così pochi voti.
Il centrodestra perde, clamorosamente, nel suo fortino al Nord. Brescia e Treviso. La città simbolo della Brianza, del Nord imprenditoriale e ricco, e la città da sempre a fortissima spinta leghista. Entrambe hanno scelto un sindaco del Pd. A Treviso Giancarlo Gentilini, 83 anni, il “sindaco sceriffo”, lascia il Comune. Giovanni Manildo del Pd vince con il 55,8% delle preferenze, Gentilini si ferma al 44,1%. L’odore della sconfitta, per l’ex sindaco, era nell’aria. Con un certo nervosismo Gentilini accusava sia Pdl che Lega Nord: ”Si sono persi in faccende personali: donne, processi, soldi della Lega finiti ai familiari. Ma al governo non hanno combinato niente, e i cittadini si sono sentiti traditi”, ha detto a Repubblica prima che i risultati del ballottaggio ne decretassero la sconfitta. A Brescia Emilio Del Bono del Pd passa con il 56,5%. Adriano Paroli, candidato sostenuto da Pdl e Lega, si ferma al 43,4%.
La destra perde anche Imperia, altro fortino berlusconiano e di Claudio Scajola. il candidato del centrosinistra Carlo Capacci è il nuovo sindaco, con il 76,1% dei voti. Erminio Annoni del centrodestra staccatissimo al 23,9%.
Un dato rilevante ha giocato un ruolo in questo ballottaggio: l‘astensionismo. Ha votato meno della metà degli aventi diritto, il 48,5%. Distacco dalla politica che però non ha ingrossato le fila del grillismo: non un sindaco al Movimento 5 Stelle, così come al Pdl di Berlusconi.
Che dato politico consegnano queste comunali? E’ vero è che alle amministrative la sinistra va sempre meglio perchè il Pdl non ha, di fatto, un ceto dirigente sul territorio e a trainare è sempre Berlusconi. E quando Berlusconi non è capo del governo si sente. E’ altrettanto vero che non ci saranno ripercussioni sul governo, di larghe intese e lunghe attese, destinato a reggere in concordia per almeno 18 mesi. Ma è altrettanto vero che, alla fine della fiera, né Berlusconi né Grillo hanno avuto un sindaco.