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Ballottaggio primarie: a Parma sì a 10 richieste su 1.287, a Torino 65 su 4.900

di Maria Elena Perrero |1 Dicembre 2012 21:06

I due sfidanti alle primarie del centrosinistra: da sinistra, Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi (Foto Lapresse)

TORINO – Dieci su 1.287, sessantacinque su 4.900, dieci su 12.000: i sì alle richieste di partecipare al ballottaggio delle primarie del centrosinistra si attestano su percentuali minime.

Rigidi i comitati provinciali sulle giustificazioni di chi non è andato al voto domenica 25 novembre.

Alla fine le domande di iscrizione ammesse dai coordinamenti provinciali sono 7.094 su circa 100mila

Solo a Torino, scrive Repubblica, sono oltre duecento le persone andate di persona ai seggi per chiedere di poter partecipare alla consultazione, con tanto di certificati medici, passaporti timbrati e altre giustificazioni. Altri hanno inviato fax o email. Ma i commissari sono stati ligi. E pochissimi sono gli ammessi ai 9mila seggi del centrosinistra schierati per il 2 dicembre.

Sabato sera, a dodici ore dall’apertura dei seggi, i dati raccontano che a Parma sono stati ammessi al ballottaggio solo 10 su 1.287 elettori. A Livorno non è stata accolta neppure una delle 1.094 richieste di voto presentate.

A Roma e nel Lazio sono state ammesse 1.849 domande su 17.847 arrivate. A Bologna su 2.930 domande ne sono state ammesse 224. A Genova 186 su 1.800, a Ravenna 18 su 1.190. A Napoli sono state accolte 84 richieste su 1.084.

A livello regionale, nelle Marche sono state ammesse 253 domande, su un totale di 4.097. In Puglia 100 domande su 3.595, in Sicilia accettate 121 su 2.350. In Campania sono state accolte 84 richieste sulle 1.084 inviate, in Emilia-Romagna 767 su 12.647.

Contro i meccanismi di ammissione al ballottaggio tra Matteo Renzi e Pier Luigi Bersani c’è anche chi annuncia azioni legali. Come Alessandro Baldasserini, alluvionato di Albinia. ”Ho inviato regolare richiesta d’iscrizione alle votazioni di ballottaggio delle primarie Pd attenendomi scrupolosamente alle assurde e fantasiose pastoie burocratiche. Malgrado ciò, non ho ottenuto risposta e quindi sono stato escluso”, ha detto all’Ansa, annunciando un’azione legale nei confronti dei responsabili del Pd di Grosseto e un esposto al Garante della privacy. Baldasserini, scrive l’Ansa, sostiene di aver fatto formale richiesta di iscrizione al registro degli elettori Pd ed essere così ammesso al voto in programma domenica 2 dicembre: ”Nell’appartamento di mio padre ad Albinia il giorno dell’alluvione il mio ufficio è stato completamente distrutto. Mentre spalavo fango non ero nella possibilità e neanche nello stato d’animo di pensare ad altro, come registrarmi alle primarie come era nelle mie intenzioni. Ma adesso voglio votare”.

E intanto dal partito arrivano gli appelli a non andare alle urne se la propria richiesta è stata respinta. Anche dai renziani. ”Pur non condividendo le regole diciamo a chi non è stato ammesso al secondo turno delle primarie di non andare ai seggi, per far sì che tutto si svolga con la massima serenità”, ha detto il consigliere regionale lombardo del Pd Alessandro Alfieri, sostenitore del sindaco di Firenze. ”Non siamo d’accordo con le modalità dello spoglio, e oggi lo abbiamo messo a verbale, ma siamo convinti che domani è un passaggio importante per tutto il centrosinistra e serve senso di responsabilità”.

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