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Barbareschi: una fiction di lotta e di governo

di Mino Fuccillo |4 Febbraio 2011 22:46

ROMA-La prima volta che Luca Barbareschi ha messo in scena “l’esitazione di lotta e di governo” poteva essere un caso venato dal riflesso condizionato del mestiere di attore. Andar da Berlusconi, poi da Fini, poi da Casini. Far annunciare che sta tornando nel Pdl, anzi si ferma alla stazione dei “Responsabili”, anzi resta in Fli però per il momento con Fli non vota o almeno non sempre e comunque “suspence” per la scelta finale rimandata di una settimana. Qualche maligno ha addirittura scritto che era una campagna di lancio per la prossima fatica artistica, il film “Il Trasformista”. Vero che l’attuale Parlamento italiano rende possibile tutto, ma questa no, a Barbareschi non si può imputare neanche l’idea di farsi pubblicità con un spot ambientato a Montecitorio.

Ma la seconda volta, la replica ravvicinata della “esitazione di lotta e di governo” non può essere un caso. Astenersi nel voto su Ruby e poi dire che ha sbagliato pulsante e voleva votare contro Berlusconi però di fatto è come se avesse votato a favore questo è troppo da credere che non sia studiata, c’è l’antica e infallibile storia delle troppe coincidenze che fanno una prova. Prova di cosa? Di un accordo che si va perfezionando, di un accordo di “lotta e di governo”. L’accordo si articola su una fiction tv di prossimo varo, una roba grossina, di qualche milione di euro. Non per Barbareschi sia chiaro che, come ha tenuto a precisare, “è già ricco di suo”. Milioni di euro per la fiction in cui Barbareschi lavorerà. Insieme alla fiction arriverà, ma il fatto che le due cose siano collegate è ovviamente coincidenza, il beau geste delle dimissioni da parlamentare. Un parlamentare di Fli se ne va e arriva al suo posto il primo dei non eletti, Marras che è del Pdl di Berlusconi. Una bella e articolata sceneggiatura, recitata a dovere. E non è neanche una fiction, va in onda alla Camera e non in tv.

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