“Boicotta Brasile 2014”: le reazioni dei politici dopo la liberazione di Battisti

Cesare Battisti

ROMA – Trai boicottaggi anche un po’ fantasiosi, interventi diplomatici e richiami ufficiali, le reazioni per la scarcerazione di Cesare Battisti hanno movimentato la giornata politica.

“Lesi accordi e amicizia, colpo anche alla lotta al terrorismo”. Sono nette le parole di Giorgio Napolitano. “Il pronunciamento del Tribunale Supremo del Brasile assume un significato gravemente lesivo del rispetto dovuto sia agli accordi sottoscritti in materia tra l’Italia e il Brasile – si legge in una nota del Quirinale – sia alle ragioni della lotta contro il terrorismo condotta in Italia, in difesa delle libertà e istituzioni democratiche, nella rigorosa osservanza delle regole dello Stato di diritto”.

Giancarlo Lehner invece, deputato dei Responsabili, propone l’embargo contro il Brasile puntando su due “settori commerciali” assai particolari: turismo sessuale e calcio. “Battisti non lo voglio morto, ma vivo, quindi nessuno pensi di piombare in Brasile, individuarlo, braccarlo, giustiziarlo – afferma Lehner – Anzi, per far ancora meglio, esorto gli italiani dediti al turismo etero, omo e trans-sessuale a dirigersi su altri lidi erotici, tagliando milioni di euro ad una nazione disgraziata, visto che è governata da una ex terrorista, tale e quale Battisti. Il ministero degli Interni e la Farnesina spero vorranno schedare e segnalare ai mass media come possibili complici di Battisti i nominativi dei connazionali, che, da oggi in poi, prenoteranno viaggi in Brasile. Mi auguro, altresì, che nessuna squadra italiana acquisti più calciatori brasiliani”.

“Il Brasile ha detto che il terrorista assasino Battisti è libero infischiandosene delle leggi del nostro Paese. Noi vittime proponiamo al nostro governo di ritirare la nostra partecipazione dai mondiali di calcio e da altre manifestazioni organizzate in Brasile compreso lo stop commerciale da e per il Brasile”: lo afferma Bruno Berardi, figlio del maresciallo di polizia Rosario, ucciso dalle Br nel 1978 ed esponente della Fiamma Tricolore in una nota. ”Questo Paese – aggiunge – deve imparare a rispettare la giustizia del nostro Paese, non sempre chiedere aiuti dalla nostra comunita’ senza il rispetto per il dolore delle vittime del terrorista Battisti. Faremo una campagna denigratoria contro il Brasile e contro i brasiliani che hanno accolto una serpe nel loro Paese venendo meno ad un comportamento logico che doveva restituirci l’assassino Battisti per fargli pagare i suoi omicidi”.

“L’offesa subita da nostro Paese ma soprattutto dai parenti delle vittime è troppo grande. Occorre far pagare, se occorre anche in termini diplomatici, questa infamia”, afferma invece Alessandra Mussolini (Pdl) aggiungendo che “il rispetto dell’Italia si difende non con il fioretto ma con la spada”.

Il Ministro degli Esteri, Franco Frattini, invece “prende atto con profondo rammarico della decisione con la quale, contraddicendo la sua stessa precedente pronuncia, il Supremo Tribunale Federale del Brasile ha oggi convalidato il diniego dell’estradizione in Italia di Cesare Battisti permettendone la scarcerazione”. Pochi minuti dopo la reazione ufficiale del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: “Apprendo con vivo rammarico dell’ultima pronuncia del Tribunale Supremo Federale del Brasile che conferma il diniego all’estradizione di Cesare Battisti. La decisione – dice Berlusconi – non tiene conto delle legittime aspettative di giustizia del popolo italiano ed in particolare dei familiari delle vittime di Battisti”.

La prima reazione italiana dopo la decisione del Brasile, arrivata nella tarda serata di mercoledì, è stata quella del ministro della Gioventù Giorgia Meloni: “È l’ennesima umiliazione inferta alle famiglie delle vittime”. Per il ministro “le motivazioni addotte dal Brasile sono uno schiaffo alle istituzioni italiane e un atto indegno di una nazione civile e democratica”.

“Profonda delusione e tristezza”, ha espresso il presidente del Senato, Renato Schifani. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha espresso “sconcerto e amarezza”. “Mi sento offesa sia come familiare di vittima del terrorismo che come cittadina italiana per il mancato rispetto degli accordi internazionali e per la evidente disistima dimostrata nei confronti delle istituzioni democratiche del mio Paese”, ha detto Olga D’Antona, deputata del Pd e moglie del giuslavorista ucciso dalle Br.

Non mancano però le accuse al governo di non aver fatto il possibile – sia come mosse istituzionali che come pressioni diplomatiche – per ottenere l’estradizione di Battisti. “Il governo ha avuto momenti di incertezza, ha pesato la perdita di credibilità dell’Italia”, ha detto il presidente del Pd, Rosy Bindi. Il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, chiede che “il ministro Frattini venga in Parlamento per spiegare come si è mosso il governo nelle ultime settimane per scongiurare questo epilogo”. “L’epilogo della scandalosa vicenda Battisti purtroppo era già scritto da tempo, e solo il nostro governo non se ne era accorto, oppure aveva fatto finta di non accorgersene”, attacca Silvana Mura, deputata dell’Idv.

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