Bella Ciao inno del 25 aprile, proposta di legge Pd, Iv e LeU. Protesta la destra: “Troppo di sinistra”

Subito dopo l’Inno di Mameli, il 25 aprile va cantata Bella Ciao, riconoscendone così il “carattere istituzionale”. L’idea è targata Pd, Iv e LeU ed è racchiusa in una proposta di legge a prima firma del deputato Dem Gian Mario Fragomeli. Presentata alla Camera lo scorso 21 aprile, non ha ancora avviato il suo iter in Parlamento dove occorrerà allargare i consensi per puntare al via libera.

Bella Ciao da cantare il 25 aprile

Il testo di legge è di poche righe e parte dal presupposto che Bella Ciao sia “un’espressione popolare” che rappresenti “valori fondanti” della Repubblica. Ragion per cui le spetta un posto d’onore: in occasione della Festa di Liberazione dal nazifascismo dovrà essere cantata immediatamente dopo l’inno nazionale.

Per motivare meglio le ragioni di una tale richiesta, i deputati nell’introduzione al testo ripercorrono la storia della canzone. Cercando di costruire una carta d’identità politicamente neutrale: “Possiamo affermare con certezza – scrivono – che ‘Bella ciao’ non è espressione di una singola parte politica, ma che, al contrario, tutte le forze politiche democratiche possono ugualmente riconoscersi negli ideali universali ai quali si ispira la canzone”.

E per avvalorare la tesi, ricordano vari episodi: genesi e diffusione del testo sono “avvenuti in più fasi” e “la forma definitiva che tutti conosciamo compare diversi anni dopo la fine della seconda guerra mondiale”. Mentre la melodia “può essere fatta risalire a ben prima del XX secolo, e si perde tra i canti della tradizione popolare slava”.

La protesta della destra

La nipote del Duce, Rachele Mussolini dice che il 25 aprile spegnerà televisione e radio: “È una proposta divisiva. Come al solito penso che questi signori del Pd e chi gli va dietro, parlamentari di Italia viva, Leu e gli altri, vivano su un altro pianeta, perché è evidente come i problemi siano altri piuttosto che farsi una “cantata” e riconoscere l’ufficialità di Bella Ciao che loro già intonano il 25 aprile”.

Per Ignazio la Russa, vicepresidente FdI in Senato, invece: “Non mi pare che sia il problema principale dell’Italia in questo momento. E non mi pare che Bella ciao possa sostituire il canto Fratelli d’Italia. Bella ciao non per colpa del testo ma per colpa della sinistra, è diventata una canzone che non copre il gusto di tutti gli italiani: è troppo di sinistra. Non è la canzone dei partigiani, è la canzone solo dei partigiani comunisti. Sono contrario».

E cosa dicono i comunisti?

Intonata ancora oggi in tutto il mondo, adesso la canzone della resistenza potrebbe assumere il rango di un inno, almeno il 25 aprile, se troverà una maggioranza a favore in Parlamento. “Io credo che le politiche del Pd su questa tematica siano un classico antifascismo da passerella“. Marco Rizzo, segretario del Partito comunista, commenta così all’Adnkronos la proposta di legge. “Infatti non è un caso che proposte simili vengano alla luce sempre appena prima di un periodo elettorale. Adesso ci sono le elezioni amministrative e viene fuori questa proposta. Nelle scorse tornate elettorali c’era l’allarme per “l’onda nera», “attenti arriva Salvini”, adesso con Salvini ci governano. Il Pd è la costruzione politica più ipocrita che ci sia. Si dovrebbero vergognare perché sono gli stessi che al Parlamento europeo hanno votato la mozione della destra che equiparava il comunismo al nazismo. Con questa gente e con il loro antifascismo prêt-à-porter non vogliamo avere nulla a che fare”.

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