Belluno, Gianpaolo Bottacin si dimette da presidente della Provincia

BELLUNO, 20 OTT – Il Presidente della Provincia di Belluno, Gianpaolo Bottacin (Lega), ha presentato le dimissioni e all'ombra delle Dolomiti si e' concretizzata la ''frattura'' da tempo annunciata tra il Carroccio e il Pdl.

Bottacin stamani, con una mossa quasi a sorpresa, ha inviato la sua lettera di dimissioni, proprio poche ore prima della riunione del consiglio provinciale che aveva all'ordine del giorno la votazione di una mozione di sfiducia nei suoi confronti.

Un documento presentato da tutti i gruppi, compreso l'alleato Pdl che ne era stato anzi il promotore il 30 settembre scorso, tranne naturalmente la Lega. La riunione, fissata nel pomeriggio, pero' e' saltata perche' Carroccio e Pdl hanno fatto mancare il numero legale. Sul piano formale, il termine ultimo per la discussione del documento e' fissato tra un mese; un tempo che potrebbe consentire a riaprire, sul piano politico-amministrativo, un nuovo terreno di confronto tra Lega e Pdl e garantire allo stesso Bottacin la possibilita' di meditare sulle dimissioni. In consiglio provinciale, la Lega ha otto consiglieri, il Pdl sei mentre l'opposizione 10.

Il percorso per ricomporre la crisi appare comunque non semplice e sembra presentare all'apparenza pochi spiragli; lo stesso presidente rilancia il pallino in casa degli ''alleati'' rilevando che ''tutto dipende dal Pdl; sono loro che hanno presentato la mozione di sfiducia''.

''Prima di tutto – evidenzia – il Pdl ritiri la mozione di sfiducia e poi cominciamo a parlare. I temi li ho gia' indicati da tempo; a sfiducia ritirata si ragiona di maggioranza, gioco di squadra, anche fuori dal consiglio, e di risorse perche' fondi qui non ce ne sono piu'. Oggi, tanto per intenderci, il riscaldamento del consiglio era spento perche' non ci sono i soldi per pagarlo''.

Il suo pensiero sullo stato delle cose, d'altronde, Bottacin l'ha chiaramente espresso anche nella lettera di dimissioni inviata al presidente del consiglio provinciale, al segretario generale della Provincia e al prefetto. ''Concludo anticipatamente – scrive nella missiva, parlando del mandato – con la coscienza di aver riversato ogni energia per ottenere i migliori risultati, in un momento politico ed economico di estrema difficolta' che richiederebbe coesione''.

Si dice poi ''sereno perche' ho la consapevolezza di aver perseguito criteri di gestione improntati all'efficienza amministrativa e soprattutto al rispetto di una retta etica politica, nei contenuti, nelle scelte e nei comportamenti''. ''Mi rammarica – conclude – che questa decisione apra scenari imprevisti ed una fase commissariale presumibilmente lunga, in un momento di congiuntura sfavorevole a livello nazionale e internazionale, con una manovra correttiva in corso che apre nuovi scenari per la politica amministrativa con certezza di minori trasferimenti dallo Stato e dalla Regione, e nell'immediatezza di decisioni normative in tema di federalismo''.

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