ROMA – Belsito: talpa avvisava la Lega, gioco delle tre carte in Via Bellerio. Altri particolari emergono dai verbali dell’interrogatorio dell’ex tesoriere della Lega Francesco Belsito presso la procura della Repubblica di Reggio Calabria. Una talpa avrebbe regolarmente avvertito i vertici della Lega Nord delle perquisizioni in Via Bellerio, sede del partito. Al punto che, nell’imminenza delle visite della Guardia di Finanza, sempre secondo Belsito, negli uffici di via Bellerio scattavano ingegnose contromosse, degne del gioco delle tre carte napoletano: le targhette degli uffici venivano scambiate.
La targhetta con l’indicazione ufficio contabilità (con i documenti giudicati compromettenti) veniva prontamente sostituita con la targhetta di un parlamentare i cui uffici la Costituzione protegge come luogo inviolabile da parte di qualsivoglia autorità prima dell’autorizzazione del Parlamento.
Il trucchetto sarebbe stato utilizzato più volte, secondo Belsito: nell’inchiesta sui presunti fondi neri e qualche mese più tardi nell’indagine sulla bancarotta della cooperativa “La Lombarda” (un buco da 80 milioni di euro), vicenda per la quale la procura di Milano ipotizzava anche il reato di corruzione, realizzata per ritardare il pagamento delle quote latte.
Ma chi era la talpa che avvertiva la Lega? Belsito un’idea ce l’aveva. L’ex ministro della Giustizia ed ex sottosegretario alle Infrastrutture Roberto Castelli, a giudizio di Belsito, era molto informato sulle inchieste della procura prima che fossero formalizzate. Leggiamo uno stralcio delle dichiarazioni di Belsito messe a verbale e raccolte da Roberto Galullo e Angelo Mincuzzi per Il Sole 24 Ore. Alla domanda del pm Giuspeppe Lombardo su chi fosse la talpa Belsito risponde:
Io questo non lo so, ma sapevano benissimo, perché io ho avuto un bisticcio con Castelli, davanti a Bossi, e lui mi ha detto “ci sono tre Procure che indagano” … Ed io gli ho risposto e gli ho detto, ma ..con semplicità, “ma sei un cartomante? O fai parte anche tu del sistema? Come fai a sapere? Perché tre Procure…”
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