ROMA – “Aboliamo Equitalia”: il tema di rottura era già annunciato. Beppe Grillo in conferenza stampa alla Camera, ha presentato la proposta di legge firmata Cinque Stelle per l’abolizione dell’agenzia di riscossione. Il testo porta la prima firma della deputata in Commissione Finanze Azzurra Cancelleri. Ma l’occasione è un nuovo pretesto per attaccare il premier, Matteo Renzi, definito dal comico un “pagliaccetto che rimanda tutto a dopo il 25 maggio”.
“Questo Paese sta franando nella sua matrice democrazia ed Equitalia è il simbolo di un rapporto criminogeno che ha questo Stato, che non esiste più con i cittadini che non esistono più”.
Poi su Renzi:
“Abbiamo questo pagliaccetto che fa tutto dopo il 25 di maggio e abbiamo il voto di scambio degli 80 euro, una cosa da vergognarsi. E poi tolgono le province e non è vero. E i giornali fanno i titoli…Io non sono avversario di Renzi, non sono io il candidato. Il candidato contro Renzi è la democrazia, l’intelligenza e l’onestà che non è interpretata da questo ragazzotto messo lì dall’agenda europea”.
Grillo è convinto che l’Italicum, la legge elettorale frutto del patto tra Renzi e Berlusconi, “non si farà più perché hanno capito che al ballottaggio ci va il M5S”.
“Il 25 maggio cambierà la storia di questo Paese. Stiamo crescendo in modo esponenziale: il nostro è un virus, non ci ferma più nessuno. La storia è già cambiata. Abbiamo messo in Parlamento persone perbene, che non le hanno mai viste in questo Parlamento”.
Poi tornando al tema iniziale, il fisco, non può fare a meno di citare Berlusconi che è stato
“interdetto dai pubblici uffici ma viene ricevuto dal presidente della Repubblica. Adesso dovrà andare mezza giornata ai servizi sociali, per avere evaso centinaia di milioni. Non c’è che dire, conviene. Lo dico a tutti: evadete milioni, se poi la pena è una mezza giornata a settimana ai servizi sociali è un bell’investimento”.
Berlusconi e Dell’Utri, aggiunge Grillo, sono
“due persone che hanno condotto l’Italia al disastro, hanno fatto anche una fine ignobile, miserabile non sono neppure uomini. Io al posto di Berlusconi sarei andato in prigione. Mi sarei fatto arrestare, che fine ignobile così”.
Infine qualche parola di astio anche ai giornalisti:
“E’ possibile che siete così disinformati? Che fate queste domande stupide? I giornali hanno i mesi contati: vi dovrete cercare un altro lavoro”.
“Sono uscito sui giornali tedeschi come il ‘fuhrer’ del M5S. Passo per razzista e antisemita, per stupratore, omofobo. Il complimento più bello che mi è stato fatto è populista. Ma io sono fiero di essere populista, è l’espressione più alta della politica oggi. E dovrebbero ringraziarci di essere qui perché senza di noi ci sarebbero i nazisti e i fascisti. Almeno non perseguitateci e non avallate le menzogne, rischiate qualcosa, rischiate anche il posto”.
E torna ad accusare la stampa italiana rea di diffondere le “menzogne” del governo.
“Almeno non perseguitateci e non avallate più le menzogne. Rischiate qualcosa, anche il posto di lavoro!”
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