Beppe Grillo: “Annunziata su busta paga Eni”. Lei: “Lo dimostri in tribunale”

Beppe Grillo: "Annunziata su busta paga Eni". Lei: "Lo dimostri in tribunale"
Lucia Annunziata (Foto Lapresse)

ROMA – “Beppe Grillo fa una campagna di demonizzazione dei giornalisti. Quel che ha detto su di me lo dimostri davanti a un giudice”, “Lucia Annunziata sa che noi sappiamo”: è botta e risposta a distanza tra il portavoce del Movimento 5 Stelle e la conduttrice di In mezz’ora, il programma-intervista di Rai Tre.

“Avete visto che l’Annunziata, che fa la grande giornalista, era sulla busta paga dell’Eni?”, aveva detto, nel suo attacco ai giornalisti italiani, Beppe Grillo dal comizio di Piazza Armerina, in provincia di Enna. In serata la replica dell’Annunziata: ”Beppe Grillo continua la sua personalissima campagna di demonizzazione dei giornalisti confondendo e sovrapponendo, non so quanto non volutamente, informazioni che non stanno insieme tra loro”.

Poco dopo, nuova replica di Grillo: ”L’Annunziata ci vuole sbranare perché sa che noi sappiamo…”, ha detto da Leonforte, in provincia di Enna. Poi ha parlato anche di ”Curzio Maltese, editorialista che non fa servizi sul suo editore, De Benedetti”.

Ma ecco nel dettaglio la lunga replica di Lucia Annunziata:

 

”Per quanto riguarda il mio caso personale, afferma la direttrice dell’Huffington Post italiano, ha sostenuto cose non vere: che io sia stata contemporaneamente direttore del Tg3 e collaboratrice dell’Eni. Sono stata direttore del Tg3 dal 1996 al 1998, mentre la mia collaborazione con l’Eni è cominciata nel 2008 e finita nel maggio del 2012. Se non mi crede prenda pure le mie dichiarazioni dei redditi e verifichi”.

”Quanto alla mia collaborazione con l’Eni, ha aggiunto la giornalista, è vero, sono colpevole: colpevole di aver partecipato alla stesura di un testo teatrale per il Piccolo di Milano andato in scena nell’anniversario della morte di Enrico Mattei. Il mio coinvolgimento nel testo riguardava l’analisi della celebre polemica Montanelli-Mattei avvenuta sulle pagine del Corriere della Sera. Sono poi anche colpevole di aver coordinato il comitato scientifico di Oil, una ‘rivista clandestina sovversiva’ su politica estera e petrolio, in collaborazione con due società carbonare, rivoluzionare e sconosciute come Foreign Policy e The Washington Post”.

”La mia attività è stata ufficiale e dichiarata alle tasse. In quel periodo non avevo nessun incarico dirigente in nessun altro media. Se questo significa che sono ‘pagata dall’Eni’, pratica di corruzione e come tale infamante, Grillo dovrà dimostrarlo con molto più di queste insinuazioni. E dovrà dimostrarlo davanti a un giudice”.

”La triste verità è che l’unica libertà che Grillo sta dimostrando di poter rivendicare a pieno titolo è quella all’insulto e alla diffamazione. E, che gli piaccia o no, somiglia sempre di più a quei ‘vecchi politici’ che dice di combattere, quelli a cui non piacciono i giornalisti che dicono quello che pensano”.

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