ROMA – “L’aula sorda e grigia descritta da Mussolini al confronto era il carnevale di Viareggio”. Così Beppe Grillo torna alla carica sul suo pulpito blog contro il premier Matteo Renzi. Lo fa citando il famigerato discorso del bivacco di Mussolini e bocciando senza mezzi termini il passaggio in Parlamento di Matteo Renzi che, nel suo discorso al Senato, ha più volte lanciato provocazioni ai Cinque Stelle, non risparmiandogli stilettate velenose.
“Più che un Senato sembrava una stalla, un albergo a ore con gente che andava, gente che veniva, dall’aspetto improbabile, dalla cravatta da 5 euro. La fiducia a Renzie è stato un grande spettacolo, una magnifica sceneggiata post moderna, post politica, post tutto. Oltre non c’è più nulla”.
“Hanno ragione coloro che temono per il loro futuro e dicono che questo governo è l’ultima spiaggia, l’ultima fragile barriera prima del trapasso dei partiti. C’era un’atmosfera strana in quell’emiciclo, da trasloco, da fine dei tempi. Renzie sedeva annoiato come un giovin signore” osserva Grillo che si sofferma nella descrizione dell’Aula di palazzo Madama.
“Mentre oratori assassinavano il vocabolario italiano con i loro discorsi e lo chiamavano Ella o Signor Presidente, lui giocava con lo smartphone, inviava messaggi, leggeva Facebook, stracciava pezzi di carta con l’aria di chi considera l’interlocutore un insetto fastidioso. Nessuno che gli abbia chiesto di ascoltare, di alzare gli occhi bovini verso di lui mentre gli parlava. Di portare rispetto se non a lui, almeno all’Aula”.
Renzi, nel suo discorso, in più passaggi si è lasciato andare a critiche più o meno esplicite nei contronti dei Cinque Stelle: prima li ha accusati di non aver avuto il coraggio di presentarsi alle elezioni regionali in Sardegna per paura di perderle, poi li ha sfidati sul terreno dell’ironia. “Aiutiamoli – dice con un sorriso beffardo in Aula – Sono in difficoltà con la loro base”. Il riferimento è chiaro: la possibile espulsione dei quattro senatori “dissidenti” che hanno criticato proprio Grillo per la gestione del “faccia-a-faccia” con Renzi e poi accusati di essere autori di un “fuoco amico” nei confronti del loro leader.
Note piccate che Grillo non esita a definire un mix di Fantozzi e Eliogabalo. Così Grillo boccia i 70 minuti a braccio in cui Renzi si è prodotto:
“Una moderna recita di Eliogabalo o Caligola, mancava solo un letto romano sui cui Renzie potesse sdraiarsi mollemente e ricevere grappoli d’uva dalle giovani ministre. Renzie di tanto in tanto si esibiva nella parodia di Fantozzi con la bocca piena quando mangia di nascosto. Si copriva la bocca con entrambe le mani e la gente da casa pensava che stesse vomitando, un costume romano che dimostrava l’apprezzamento per il cibo. Invece – rivela – parlava con Del Rio nascondendo le labbra, ignorando chiunque”.
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