Beppe Grillo contro Equitalia: “Siamo in dittatura fiscale. No al redditometro”

Grillo contro Equitalia: "Viviamo in una dittatura fiscale. No al redditometro"
Il fotomontaggio pubblicato sul blog di Beppe Grillo

ROMA – Beppe Grillo torna all’attacco di Equitalia e quasi invita alla disobbedienza fiscale. Lo fa dal suo pulpito blog citando una favola di Esopo, quella del lupo e dell’agnello che, a suo dire, “rispecchia con fedeltà l’Italia” perché basta “un pretesto, un alibi, una motivazione artificiosa e il cittadino viene divorato”.

Il post, non firmato, sotto il titolo “I lupi alle porte”, sottolinea come nel rapporto tra Stato e cittadini “Stalin e Berija erano più onesti: ti divoravano vivo, ma senza accampare scuse di democrazia e di equità. Manca ogni presupposto di uguaglianza e di reciprocità tra Stato e cittadino”, insiste. “Voglio essere io a sapere come lo Stato spende i miei soldi, non lo Stato a sapere come spendo gli spiccioli che mi sono rimasti in tasca. Questi, caro Befera, sono cazzi dei cittadini altrimenti siamo a tutti gli effetti in una dittatura fiscale. Lo Stato mi deve dei soldi, allora non pago le tasse fino a quando andiamo a pari, come tra aziende, tra persone civili”.

“Non c’è alcuna razionalità nelle ragioni che lo Stato, incarnato dai governi dei partiti, usa di volta in volta per spiegare il suo comportamento”, denuncia Grillo spiegando che “è solo una questione di rapporti di forza rivestiti di velluto. Se hai pagato tutte le tasse (per un piccolo imprenditore arrivano al 70% come in uno Stato sovietico), non sei ancora fallito, hai rinunciato alle vacanze, hai pagato in anticipo l’Iva e il presunto (molto presunto) reddito del prossimo anno e aspetti dei pagamenti da parte dello Stato puoi trovare alla tua porta gli emissari di Equitalia che ti chiedono conto delle spese sostenute con il redditometro. Dove hai trovato i soldi per la nuova auto? Chi te li ha prestati? La retta della scuola di tuo figlio? L’abito nuovo? Dimostralo! DIMOSTRALO! EVASORE CONFESSA!!!”.

Voglio essere io – prosegue il post – a sapere come lo Stato spende i miei soldi, non lo Stato a sapere come spendo gli spiccioli che mi sono rimasti in tasca. Questi, caro Befera, sono cazzi dei cittadini altrimenti siamo a tutti gli effetti in una dittatura fiscale. Lo Stato mi deve dei soldi, allora non pago le tasse fino a quando andiamo a pari, come tra aziende, tra persone civili. Ho risparmiato per anni e tenuto i soldi in una cassetta di sicurezza e mi compro un piccolo appartamento? Non devo dimostrare nulla a nessuno se ho pagato le tasse. Perché anticipare l’Iva se non incasso la fattura e perché anticipare i redditi futuri su cui neppure Nostradamus avrebbe alcuna sicurezza?”.

Insomma,è la morale della favola, “mentre il lupo ci divora riesce persino a inquinare l’acqua che beviamo. Esopo è stato ottimista. I costi dei servizi municipali, acqua, luce, gas, rifiuti sono diventati insostenibili. Costano più dell’affitto. Questo lupo ha una fame insaziabile. Bisogna metterlo a dieta, abolire il redditometro, abolire Equitalia, ripristinare un rapporto di eguaglianza tra Stato e contribuente. In bocca al lupo! Crepi!”.

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