Beppe Grillo da Mentana: “Euro? O fanno come dico io o ce ne andiamo”

Beppe Grillo (foto Ansa)
Beppe Grillo (foto Ansa)

ROMA – Fiscal compat da “strappare”. Euro che deve fare come “dico io” altrimenti si fa un referendum per uscire. E ancora Renzi “bugiardo e cattivo”. Mentre Vladimir Putin, sull’Ucraina, non ha tutti i torti. Beppe Grillo da una parte. Enrico Mentana dall’altra.  Il leader M5s va in tv e da là lancia la sua offensiva elettorale. Obiettivo 25 maggio, le elezioni europee e quel sorpasso al Pd, pregustato, sfiorato e poi perso alle politiche dopo lo scrutinio dei voti all’estero.

Alle 20 Mentana nel tg mette l’aperitivo: pillola di intervista che sarà trasmessa integralmente alle 22:30 in “Bersaglio Mobile”, ovviamente su La7. E già dall’antipasto si capisce che banchetto sarà.

Grillo si cimenta sulla crisi ucraina e spiega che Vladimir Putin, quello che si è appena annesso la Crimea e che di fatto sta causando una nuova guerra fredda non ha proprio tutti i torti.

Ma il leader M5s spazia su tutto, da Renzi all’Europa. E rilancia l’idea del referendum sull’Euro:

“Si può uscire unilateralmente dall’Euro. E’ un trattato internazionale. La mia idea è mettere un referendum: se non accettano le condizione che indichiamo ce ne andiamo”.

Tutto perché il fiscal compact è immorale e da strappare subito. Spiega Grillo:

Cari signori, una parte di questo debito è immorale. Facciamo quel che ha fatto la Germania nel 1953 che ha pagato la metà dei debiti di guerra e poi con l’unificazione con Kohl ha pagato pochissimo. Strappiamo il fiscal compact”.

Parole impietose anche su Matteo Renzi. 

“In Europa lo hanno preso per il culo. Sono i tg che devono essere processati. lei è lì lì non rida tanto…”.

Ma Renzi, non è una vittima. Anzi. Le osservazioni di Grillo su di lui sono durissime:

“Abbiamo questo pupazzo Renzi. Non voglio neanche dire il suo nome. Se il Pd ha espresso come risposta questo qui, voglio capire che domanda si sono fatti. Uno che resuscita un morto come Berlusconi e fa una legge elettorale con il morto e con Verdini, un massone. In tre si mettono in una stanza è fanno la legge elettorale. E poi siamo noi i non democratici”

Non solo Renzi. Grillo ne ha anche per Enrico Letta a suo dire diventato premier con una specie di complotto, con Pier Luigi Bersani nella parte dell’agnello sacrificale. Le consultazioni di Pier Luigi Bersani con noi spiega Grillo

“le hanno fatte per mandarlo al macello e ho le prove. L’ambasciatore inglese invitò me e Casaleggio a pranzo. C’eravamo io, lui e poi ci ha detto che Letta era al piano di sopra. Questo succedeva un mese prima di Gargamella. Vuol dire che i giochi erano già fatti”.

Sulla crisi ucraina, invece, Grillo si scopre improvvisamente vicino a Putin. 

“C’è stato un referendum. Il 95% ha votato in un modo. C’erano 150 osservatori”

E ancora:

“Un governo è stato cacciato dalla piazza. Vorrei capire perché un governo che vince le elezioni viene mandato a casa. Chi c’è nella piazza? Chi sparava sulla folla in piazza a Kiev non erano i russi. “Lì ci sono forze statunitensi. E’ una situazione complessa”.

Infine non può mancare l’attacco a Giorgio Napolitano, quel presidente contro cui M5s ha tentato anche la strada dell’impeachment:

 “Napolitano si è raddoppiato la carriera. Lui è il responsabile dello sfracello politico e dei partiti, delle larghe intese.  L’impeachment non l’hanno neanche letto. E’ durato 20 minuti. Continueremo su quella linea perché  lui ha distrutto le intercettazioni. Quando c’è stato il movimento M5S che ha fatto il 25% ha detto che non c’è stato nessun boom”.

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