Beppe Grillo, giallo su Fb: fa tifo per Silvia Piccinini e Rosario Ancora? VIDEO

Beppe Grillo, giallo su Fb: fa tifo per Silvia Piccinini e Rosario Ancora? VIDEO
Beppe Grillo, giallo su Fb: fa tifo per Silvia Piccinini e Rosario Ancora? (foto da Facebook)

ROMA – Beppe Grillo “fa il tifo” per due candidati del Movimento 5 Stelle in Emilia Romagna? L’agenzia di stampa Public Policy parla di una polemica nata sulla pagina Facebook di Grillo.

Spiega Public Policy;

Grillo pubblica su Facebook un video sulle elezioni regionali in Emilia Romagna del 23 novembre prossimo in cui si invita a votare il M5s. Nel video però compaiono solo due candidati consiglieri della provincia di Bologna, Silvia Piccinini (la capolista) e Rosario Ancora e la cosa viene vista da alcuni attivisti e qualche parlamentare come un “endorsement” di Grillo. Cosa vietata dallo stesso regolamento del Movimento.

Il video sarebbe stato girato e montato da ‘Nick il nero‘, ovvero Nicola Virzì, il videomaker del Movimento e consulente al Senato per la comunicazione video del M5s, e avrebbe mandato su tutte le furie non pochi attivisti 5 stelle.

Inoltre l’agenzia cita alcune reazioni dei simpatizzanti M5s:

“Non ci credo – scrive uno di loro su Facebook – I soliti noti dello staff stanno facendo campagna elettorale ai loro amici in lista utilizzando il blog. Sono veramente disgustato. Complimenti agli amici”. D’altronde sia Piccinini che Ancora sono candidati come consiglieri e quindi, per essere eletti, dovranno ottenere delle preferenze. Per questo il video di Grillo viene visto proprio come campagna elettorale a loro favore.

Anche se Grillo ha postato il video scrivendo solo “Per un’Emilia Romagna 5 Stelle con Giulia Gibertoni” e dentro i nomi dei due attivisti non compaiono mai, il contenuto delle immagini è stato letto da alcuni come un vero e proprio endorsement per due candidati consiglieri in Emilia, a discapito di altri.

Il malumore di alcuni attivisti emiliani, si apprende, è arrivato fino a Roma, dove alcuni parlamentari leggono il gesto come prova che una parte del Movimento stia perdendo la sua iniziale vocazione dell'”uno vale uno” per trasformarsi sempre di più in un “partito”, con tutte le logiche interne che ne conseguono.

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