Il guru del guru: il “mistico” Casaleggio che ispira Grillo

GENOVA – “In Val di Susa sono tutti eroi”, anzi no, “i black block vanno arrestati”. Beppe Grillo dice la sua sulla Tav, suscita disapprovazione e corregge il tiro. Il comico/politico sembra aver perso lo smalto dei giorni migliori da quando il ruolo di contestatore non è più l’unico che veste. Le vittorie elettorali lo hanno paradossalmente indebolito, in particolar modo agli occhi dei suoi stessi seguaci. E su Grillo si allunga un’altra ombra, non nuova, ma sempre tenuta in un angolo. Ombra che risponde al nome di Gianroberto Casaleggio: consulente tecnologico, alter ego, mente o filosofo del Grillo-pensiero.

A tirare fuori nuovamente il nome di Casaleggio in questi giorni è la candidata romana Serenetta Monti che dice che Beppe «prende ordini» da Gianroberto Casaleggio. Chi sia quest’uomo dai capelli Galbusera che passa lungo tempo nel bosco che possiede vicino a Ivrea, nel Canavese, vale la pena ricordarlo. Il personaggio non è ignoto, ma poco chiara è l’influenza che ha sul comico genovese e soprattutto sul suo pensiero. Una sorta di deus ex machina del fenomeno Grillo, una via di mezzo tra il guru e il filosofo del movimento 5 stelle. Beppe Grillo stesso, nella prefazione di «Web ergo sum», racconta: «Lo incontrai per la prima volta a Livorno, una sera di aprile del 2004. Venne in camerino e cominciò a parlarmi di rete. Di come potesse cambiare il mondo. Pensai che fosse un genio del male o una sorta di San Francesco. Ebbi un attimo di esitazione. Casaleggio ne approfittò. Mi parlò allora di Calimero, il pulcino nero, Gurdjieff».

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