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Grillo e Ingroia criticati da Sofri. Fatto: “Il mandante che dà dell’impostore”

di Lorenzo Briotti |29 Luglio 2022 20:49

ROMA – Tra Fatto Quotidiano e Repubblica non c’è spazio per l’eleganza (non viceversa, perché Repubblica quasi mai attacca e meno che mai replica agli attacchi. Ma di solito è il bassotto che attacca il dobermann). Il Fatto, che di Beppe Grillo e di Antonio Ingroia è grande sostenitore, non ha gradito l’attacco di Adriano Sofri ai suoi due eroi. In un neretto anonimo scrive che venerdì 22 febbraio un editoriale di Repubblica

“si elogiava ‘il senso di responsabilità di Bersani’ e ‘la sua competente misura’”, mentre si scomunicava Rivoluzione civile di Ingroia, ‘assembramento di pubblici ministeri e di partiti residui perlopiù autoritari’ (Idv, Verdi, Rifondazione di Ferrero e Pdci, notoriamente guidati da Mussolini, Hitler, Stalin e Pol Pot), che si fingono ‘la vera sinistra’ ma altro non fanno se non il gioco della ‘peggiore destra’”.

Prosegue il breve articolo non firmato apparso sul Fatto:

“Quanto a Grillo, ‘non è un comico: è un grosso impostore’, che ‘fa la guerra’ (anche se invoca l’articolo 11 della Costituzione contro tutti i partiti che han fatto la guerra chiamandola pace, in Afghanistan e Iraq) e addirittura ‘annuncia il bagno di sangue’. Interessante la firma dell’editoriale: Adriano Sofri, condannato definitivamente a 22 anni di carcere in quanto mandante dell’assassinio del commissario Luigi Calabresi. Il che rende comprensibile la sua allergia ai magistrati, ma non troppo credibile il pulpito della sua intemerata a Grillo: non è il bue che dà del cornuto all’asino, è il mandante che dà dell’impostore al comico”.

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