Beppe Grillo: Laura Boldrini gli farà pagare i pompieri per i 12 sul tetto?

Beppe Grillo: Laura Boldrini gli farà pagare i pompieri per i 12 sul tetto?
Laura Boldrini. Metterà in punizione i deputati 5 Stelle?

ROMA — Dopo l’exploit dei 12 deputati del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo e le minacce di Laura Boldrini e altri di fargliela pagare, nel senso di pagare i costi, molti si chiedono se tutto finirà a tarallucci e vino oppure al Gruppo di M5S alla Camera arriverà davvero il conto.

Intanto c’è il rischio di provvedimenti disciplinari, come a scuola (troppo facile l’ironia sulla “maestrina” Boldrini tanto cara a Beppe Grillo e ai suoi). Ha scritto Emanuele Buzzi sul Corriere della Sera:

“Per i dodici «ribelli» c’è anche il rischio dell’interdizione dai lavori dell’Aula (da due a quindici giorni). «Abbiamo consultato il regolamento — spiega Roberta Lombardi — e abbiamo visto che c’è anche questa possibilità, sospenderli non consentendo loro di accedere all’Aula. Ma sarebbe davvero troppo»”.

Poi ci sono le sanzioni economiche, proprio come dopo l’occupazione di una scuola. Sempre Emanuele Buzzi ha scritto:

“«Quando l’Ufficio di Presidenza discuterà il tema delle eventuali sanzioni nei confronti dei responsabili della manifestazione i Questori chiederanno che venga aggiunto anche il risarcimento dei costi sostenuti dall’Amministrazione della Camera», hanno comunicato i questori di Montecitorio. Ma il vicepresidente di Montecitorio in quota Cinque Stelle Luigi Di Maio replica: «La protesta è costata zero, è costata meno di un giro in auto blu della presidente della Camera. Mi meraviglio della Boldrini»”.

Segno di un po’ di confusione tra i seguaci di Beppe Grillo è il mancato riferimento alla riapertura della Camera, voluta dalla Boldrini, in pieno Ferragosto, per “incardinare” il decreto legge sul “femminicidio”, convocando i deputati con la motivazione: “Comunicazioni del Presidente”, come in un Consiglio di amministrazione.

Stefano Dambruoso, il questore della Camera che ha impedito al vicepresidente Luigi Di Maio e al segretario dell’ufficio di presidenza Riccardo Fraccaro di andare a trovare i loro colleghi sul tetto, venerdì sera, intervistato da Annalisa Cuzzocrea di Repubblica, ha promesso che i 5 Stelle

“ora pagheranno le spese di pompieri e personale. Contabilizzeremo i costi di vigili del fuoco e personale straordinario utilizzato, e che li addebiteremo al gruppo”.

Segue una chicca degna di Totò:

“Come deputato, in un giorno in cui il Papa chiamava a una veglia per la pace nel mondo, avrei voluto potermi occupare d’altro”.

 

Stefano Dambruoso, ci informa la Cuzzocrea, è un deputato di Scelta Civica, ex magistrato antimafia a Palermo, pm antiterrorismo a Milano e a livello internazionale. Così, richiesto di rievocare la sua impresa, pari alla memorabile leggenda del Piave cantata da E.A. Mario (“Non passa lo straniero“), ha usato termini legulei più che militari. Impressionata dal piglio di Dambruoso, Cuzzocrea scrive estasiata:

“Non si è lasciato convincere dagli argomenti dei 5 stelle”.

Dice secco Dambruoso:

“Ho solo ricordato il regolamento. Di Maio sosteneva che il loro atto di protesta aveva un valore politico, e che quindi avremmo dovuto lasciarli salire. In base ai miei ricordi del diritto costituzionale, ho riscontrato delle aporie nelle sue affermazioni”.

Di Maio non è stato da meno e

“ha risposto che anche lui conosceva il diritto costituzionale perché è al terzo anno fuori corso in Giurisprudenza”.

 

 

 

 

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