ROMA – Mario Monti invita Beppe Grillo a Palazzo Chigi. Ma Beppe Grillo che fa, ci va oppure no? E se sì, come si veste? Come si comporta? Sono queste le domande che il cittadino/elettore medio si pone quando legge di questo possibile incontro.
Il premier uscente ha convocato i leader dei 3 partiti che hanno preso più voti per discutere in vista del summit Ue. Pier Luigi Bersani andrà giovedì, Silvio Berlusconi venerdì. E Grillo? Il leader del Movimento 5 Stelle per ora non risponde, non fa sapere se andrà o meno. Due quindi, almeno per ora, i possibili scenari. Un Grillo a Palazzo Chigi. Un Grillo che diserta Palazzo Chigi.
Scenario 1. Beppe Grillo non va a Palazzo Chigi.
Il leader del Movimento 5 Stelle decide di non presentarsi a Palazzo Chigi, rifiutare l’invito di Monti. “No al governo tecnico”, ha detto Grillo. Non solo, Grillo ha anche ribadito il concetto del “noi andiamo avanti per la nostra strada”, del “non dialoghiamo con nessuno”. Ecco perché non andare da Monti, per parlare poi di Europa, un argomento che a Grillo non sta poi così tanto a cuore, tra “abolizione” o “divisione” della moneta unica.
Scenario 2. Beppe Grillo va a Palazzo Chigi.
Grillo ci pensa, riflette e poi alla fine decide. “Vado ad incontrare Monti”. Questo, ammettiamolo, sarebbe lo scenario più intrigante, per due motivi: uno per i contenuti del dialogo tra i due, l’altro anche per vedere Grillo approcciare i primi “incontri istituzionali”. Come si vestirà? Come arriverà? Con chi arriverà? Possono sembrare domande sciocche, ininfluenti ai fini dell’incontro o delle sorti del nostro governo, ma fanno comunque costume e curiosità, specie se si parla di un personaggio come Grillo. La giacca è d’obbligo, come quando andò in Parlamento (vestito stile Iene) per presentare le firme per i referendum. Poco importa se sopra la giacca c’è il suo ormai noto piumino col cappuccio da marziano, Monti avrà il suo loden. E poi ancora, parlerà con tono “normale” o urlerà contro tutto e tutti?
Tanto per restare in tema M5S-abiti, Emilio Colombo, che presiederà la prima seduta dell’assemblea al Senato, essendo il più anziano in quel consesso, ha già messo le mani avanti con gli amici: “Se i senatori del Movimento 5 Stelle si presentano senza giacca e cravatta io non li faccio entrare in Aula”. L’esponente della “fu” Democrazia cristiana sembra l’unico a voler resistere all’onda dei grillini. Per il resto, nei palazzi della politica romana ci si adegua con incredibile velocità. Cravatta e non.
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