Beppe Grillo: “Napolitano tace coi giudici? E’ colpevole”. Sondaggio sul blog

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Ottobre 2014 - 13:07 OLTRE 6 MESI FA
Beppe Grillo: "Napolitano tace coi giudici? E' colpevole". Sondaggio sul blog

Beppe Grillo: “Napolitano tace coi giudici? E’ colpevole”. Sondaggio sul blog

ROMA – Se Napolitano tace coi giudici nella deposizione sulla trattativa Stato-Mafia “è già di per sé un’ammissione di colpevolezza“. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog all’indomani della testimonianza del presidente della Repubblica.

Il post è accompagnato da un sondaggio: “Ecco le 10 domande dei pm a Napolitano. Votatele sul web”

Il post completo:

“Un presidente della Repubblica che fa distruggere i nastri delle conversazioni con un indagato in un processo di mafia, Nicola Mancino, e poi si rifiuta di rispondere pubblicamente ai giudici non si è mai visto. Cosa teme Napolitano? La sua reazione è già di per sé un’ammissione di colpevolezza”.

“Forse la sua rielezione – continua il post – è servita proprio a questo, a metterlo in una situazione di massima sicurezza. Lo sapremo in futuro, questo è certo, troppi sono stati coinvolti nella Trattativa Stato-Mafia perché non venga alla luce la verità. qualunque essa sia. C’è qualcosa di inquietante nelle ripetute telefonate di Mancino, al di là del contenuto delle stesse. Mancino sapeva di essere intercettato.

Telefonare al Quirinale con l’insistenza con cui lo ha fatto non poteva che inguaiare Napolitano, cosa che poi è puntualmente successa, e quindi “ubi maior minor cessat”, l’attenzione si è spostata completamente sul presidente della Repubblica che invece sulle eventuali responsabilità di Mancino che, va ricordato, vide poco prima del suo assassinio Paolo Borsellino nel suo ufficio al Viminale (era allora ministro degli Interni) in cui era presente Bruno Contrada, condannato in seguito in via definitiva a 10 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa.

Borsellino uscì dall’ufficio sconvolto e fumando due sigarette alla volta come testimoniò un suo amico/collaboratore. Mancino in seguito non ricordò neppure di averlo incontrato”