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Beppe Grillo: “Partiti cialtroni mentre l’Italia brucia”

di Alessandro Avico |14 Aprile 2013 12:56

ROMA – “Mentre a Roma si discute di poltrone l’Italia brucia. Il balletto dei partiti per non decidere nulla e mantenere posizioni di privilegio e impunità decennali continua, imperterrito, senza vergogna”. Beppe Grillo sul suo blog interviene sulla situazione di stallo del governo. “Per evitare leggi sgradite a questi cialtroni si invoca” un governo “prima delle Commissioni parlamentari. Un falso”.

Prosegue, poi, l’attacco ai partiti che ritengono che “il M5S va disinnescato”. Perché “immaginatevi l’orrore di Maschera di Cera (Berlusconi) già pronto per il museo di Madame Tussaud se venissero presentate”, come il M5S vuole fare, “una dopo l’altra leggi sulla ineleggibilità, sul conflitto di interessi, sulla corruzione. Si scioglierebbe insieme ai suoi alleati pdmenoellini”, scrive Grillo sul suo blog.

“Il Paese ha bisogno di leggi e di riforme, ma il Parlamento è paralizzato“, scrive Beppe Grillo nell’intervento pubblicato sul suo blog, dal titolo: ‘Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur’. Il Parlamento, sostiene il leader del Movimento 5 Stelle, è paralizzato “da anni, da quando i parlamentari sono diventati emanazione dei segretari di partito, impiegati e funzionari nel migliore dei casi, e il governo legifera a colpi di decreti legge su cui pone la fiducia accordata senza problemi dai lacchè di partito che premono pulsanti a comando”. “In questa legislatura è arrivata una variabile non prevista – sottolinea – il M5S, che vuole riportare il Parlamento, e quindi il popolo italiano, alla sua centralità. Il M5S va quindi disinnescato”.

Perché per i partiti, afferma Grillo, il Parlamento “deve rimanere un simulacro, un non luogo”. Ed è per questa ragione che “non vengono attivate le Commissioni parlamentari”. “Le leggi urgenti per il rilancio dell’economia, la nuova legge elettorale, le misure di sostegno ai disoccupati rimangono nei cassetti. L’orologio deve rimanere fermo. È un continuo rimando, un opprimente spostare in avanti le decisioni. L’Italia è una Repubblica parlamentare senza Parlamento”.

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