Beppe Grillo pensa al 2013: “30-40 di noi in Parlamento”

Pubblicato il 2 Marzo 2011 - 23:46 OLTRE 6 MESI FA

BOLOGNA – L’aria di Bologna evidentemente carica Beppe Grillo. Qui tenne la ‘giornata del vaffa’, qui ha attraversato la piazza adagiato su un canotto sostenuto dalla sua folla e nella vicina Cesena ha organizzato la sua Woodstock. A Bologna c’è tornato mercoledì mattina per sostenere il candidato sindaco del movimento 5 Stelle, Massimo Bugani, e, galvanizzato, ha sparato: ”Se non facciamo cappelle possiamo portare 30-40 dei nostri ragazzi dentro il Parlamento nel 2013”.

Sulla scena locale è stato molto più cauto: ”Sarei contento se Massimo facesse il sindaco, ma non credo che abbiamo questa possibilità. Non so se siamo pronti a gestire una città come Bologna. Anche perchè per fare il sindaco ci vogliono dieci milioni di euro da investire. Noi invece abbiamo dieci milioni di idee. Mi basterebbe entrare in Consiglio comunale con due-tre consiglieri”.

Così ”creiamo trasparenza, e disinfettiamo l’ambiente”. In Consiglio comunale il Movimento c’era già entrato alle ultime amministrative con Giovanni Favia ma poi tutto è stato azzerato dallo scandalo e dalle dimissioni di Flavio Delbono che hanno portato al commissariamento. A conferma però che in regione i sostenitori non sono pochi, lo stesso Favia e un altro 5 Stelle sono poi stati eletti in Consiglio regionale.

Grillo punta alle comunali di Napoli ”che ci aprirà la porta del Sud”. Punta però soprattutto alle politiche, alzando la mira rispetto alla Woodstock di Cesena, quando aveva detto di ambire ad una decina di parlamentari. Quando succederà ”sarà finita per quella gente. Loro non possono autoriformarsi, ma noi possiamo riformarli. Ci vuole tempo, saremo lenti e inesorabili. Ma siamo l’unica alternativa ai morti”.

Grillo ha anche sentito il bisogno di catechizzare i militanti invitandoli a fare attenzione alle querele – ”non andarsele a cercare” – e annunciando il nuovo ”scudo legale” che il movimento lanciato dallo stesso comico genovese sta mettendo a punto per difendersi. ”Abbiamo messo insieme già 120 avvocati che lavorano gratis o con tariffe minime”. Per sostenerlo ”abbiamo aperto un conto in Banca Etica”, per aiutare ”chi scrive un commento sul blog o sta con il fiato sul collo ad un Comune”. E’ proprio così, infatti, che i Cinque Stelle incappano spesso in problemi legali. ”Ci vogliono fermare con querele ed intimidazioni. Dobbiamo pero’ stare molto attenti a dire una parola piuttosto che un’altra”.