Il cavillo di Pizzarotti: il dg di Parma non può essere laureato in ingegneria

Pubblicato il 4 Giugno 2012 - 11:34 OLTRE 6 MESI FA

ROMA –  Un cavillo, escogitato dal nuovo sindaco di Parma, il “grillino” Federico Pizzarotti, impedisce a un laureato in ingegneria di candidarsi al ruolo di direttore generale del Comune. Una funzione operativa, tecnica, cui si può accedere, secondo la nuova normativa, solo avendo fatto studi superiori in diritto o materie economiche. Prima vittima del cavillo, l’ingegner Valentino Tavolazzi. Era la figura cui aveva pensato Pizzarotti all’alba della sua investitura da primo cittadino. Una scelta duramente contestata da Beppe Grillo e il “guru” di complemento Casaleggio. Quello lì non va bene, immediato era partito il diktat. Se il sindaco avesse proceduto con la sua scelta avrebbe incontrato un ostracismo organizzato, duro, capillare sul web. Il Movimento 5 Stelle è sì orizzontale ma, almeno sul piano della comunicazione, come la pensa Grillo ha un peso di gran lunga più rilevante dell’autonomia gestionale di questo o quell’amministratore del movimento. Secondo Pierluigi Battista, che commenta la vicenda sul Corriere della Sera, il Movimento ha imparato in fretta, più in fretta anche di quanto fosse lecito attendersi, “tutte le cavillosità, le ipocrisie, le obliquità imperanti nella «vecchia» politica”. Preso in mezzo tra l’esigenza di affermare la propria indipendenza al governo della città di Parma e l’impraticabilità politica di sconfessare il leader carismatico, Pizzarotti ne è uscito tirando fuori dal cilindro il cavillo che esclude Tavolazzi senza che da sindaco ci perda la faccia.