Mannheimer: “Grillo cresce grazie ai disaffezionati. Il Pdl in caduta libera”

Beppe Grillo (Lapresse)

ROMA – “Il dato costante delle ultime intenzioni di voto per le forze politiche è quello che riporta la numerosità dei cittadini disaffezionati ai partiti tradizionali. Cittadini alla ricerca di una opzione diversa dai partiti stessi, manifestando indecisione o intenzione di astenersi o scegliendo una forza “diversa”: il Movimento 5 stelle”. Nel complesso, come riporta Renato Mannheimer per il Corriere della Sera, coloro che assumono queste posizioni costituiscono circa il 60% degli italiani. Ma si tratta di un insieme assai composito. Ad esempio, gli elettori di Grillo sono tendenzialmente più giovani, mentre le classi di età più elevate tendono maggiormente all’astensione e all’indecisione.

Tra i simpatizzanti di Beppe Grillo si contano molti studenti, impiegati e lavoratori autonomi, mentre casalinghe e disoccupati si rifugiano in maggior misura nel non voto. E, se molti simpatizzanti del M5s si definiscono di sinistra o centrosinistra, gli astenuti e gli indecisi tendono a non collocarsi politicamente. Sul piano dell’orientamento elettorale poi, la crescita di indecisi e astenuti potenziali pare dovuta maggiormente alla progressiva erosione del centrodestra e del Pdl in particolare. Mentre il M5s raccoglie oggi numerosi consensi da elettori che nel 2008 e nel 2009 avevano votato per il Pd, ma anche da molti ex leghisti e da ex tentati dall’astensione.

Tra i partiti che più hanno sofferto elettoralmente di questa situazione vi è certo il Pdl. Che ha visto una netta diminuzione nel tempo del proprio elettorato acquisito (oggi supera di poco il 18%, collocandosi al terzo posto tra i partiti italiani, ma secondo un altro sondaggio della Swg è collocabile al 15%), ma anche, contemporaneamente, di quello potenziale.

Se nel 2009 quasi metà (45%) degli italiani dichiarava di “prendere in considerazione” il partito di Berlusconi, oggi questo pubblico di simpatizzanti si è ridotto poco sotto al 12%. Anche il Pd ha mostrato una – assai più lieve – contrazione di quanti affermano di “prenderlo in considerazione”: dal 42% del 2010 al 32% di oggi.

 

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