Beppe Grillo, su blog appello contro Terzo Valico in Liguria

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Dicembre 2015 - 12:54 OLTRE 6 MESI FA
Beppe Grillo, su blog appello contro Terzo Valico in Liguria

Il post sul blog di Beppe Grillo

GENOVA –  Beppe Grillo lancia la raccolta fondi per aiutare a pagare i ricorsi contro il Terzo Valico dei Giovi, la linea ferroviaria progettata nel 1991 per creare un collegamento veloce tra Genova e l’entroterra, e i cui lavori sono iniziati nel 2013.

La raccolta fondi era stata lanciata in un primo tempo dall’associazione Amici delle ferrovie e dell’ambiente (Afa), creata nel 2004, che ha finanziato tutti i ricorsi presentati fino ad oggi contro il Terzo Valico, ci informa Giampiero Carbone sul Secolo XIX.

Solo per gli atti impugnati nel 2013 e 2014 ha raccolto 12mila euro, con cui sono stati pagati gli avvocati e le spese legali. Ma l’esito è stato negativo e il Tar del Lazio ha imposto ai ricorrenti di pagare 4mila euro di spese legali al Cociv (il Consorzio Collegamenti integrati veloci), al ministero dell’Ambiente e alla Regione.

Per raccogliere questi soldi l’Afa ha organizzato una cena nell’agriturismo cascina Cirimilla, a Lerma (Alessandria), a cui ha partecipato anche il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Paolo Mighetti, che sulla sua pagina Facebook ha scritto:

“Il Movimento è una comunità. Per questo non possiamo lasciare da soli coloro che condividono le nostre stesse battaglie”.

E il 20 novembre sul blog di Beppe Grillo, da sempre vicino ai movimenti che si battono contro l’alta velocità, è apparso l’appello dell’Afa, come riferisce Giampiero Carbone sul Secolo XIX:

“Raccogliamo con piacere l’appello dell’Associazione Afa (Amici delle Ferrovie e dell’ambiente). Da molti anni questa realtà si batte contro l’assurdo progetto del Terzo Valico senza chiedere nulla in cambio. Ora è proprio l’Afa ad avere bisogno di noi. L’esito negativo della sentenza, arrivata dopo sette mesi, ci ha lasciato molto perplessi sia per il modo in cui sono state respinte le nostre argomentazioni sia per la condanna al pagamento delle spese di lite, determinate in 4 mila euro. Sul tema amianto, proprio in questi giorni, i fatti ci stanno dando ragione: Arpa Piemonte e Liguria sostengono che le modalità previste dalla legge 161/2012 e utilizzate finora dal Cociv per il campionamento delle rocce per verificare la presenza di amianto comportano un margine di errore fino al 98%. Inoltre, il Tar pare non voler approfondire il problema delle fonti a uso idropotabile che alimentano gli acquedotti dei comuni di Arquata, Gavi, Novi e Pozzolo.

In conclusione, questa sentenza rappresenta una sorta di celebrazione dell’indiscutibile corretta esecuzione dell’opera da parte del Cociv (anche se i fatti dicono il contrario), ma soprattutto un atto di scoraggiamento di ogni forma di opposizione sul piano legale verso le Grandi Opere, che devono essere fatte ad ogni costo. La condanna al pagamento delle spese legali – conclude l’appello – oltre alle elevate cifre già sostenute per impugnare gli atti dei ricorsi, ci mette seriamente in difficoltà. Chiediamo pertanto aiuto a chi si sente idealmente a noi vicino”.